Letteratura

Jacopo Ortis è esistito veramente

Ultime lettere di Jacopo Ortis: basta il titolo per riportare alla nostra mente gli anni della scuola superiore, dei banchi e degli amici, quando la lezione di italiano era solo un ostacolo da superare prima dell’intervallo e dei momenti più belli della giornata.

Eppure, nonostante il turbinio tipico dell’età adolescenziale, ricordo ancora con nitidezza un passaggio che colpì il mio interesse nella lezione: Jacopo Ortis non era il frutto dell’immaginazione di Ugo Foscolo, ma era ispirato a un ragazzo realmente esistito.

Lo studente di medicina Girolamo Ortis

Girolamo Ortis: era questo il nome del ragazzo che ispirò uno degli scrittori italiani più famosi di sempre a comporre un’opera entrata nella letteratura italiana. La storia di Girolamo Ortis è drammatica, anzi tragica e spesso poco conosciuta.

Nato in Friuli, per la precisione a Vito d’Asio, nel 1773, Girolamo Ortis era uno studente di medicina a Padova. Alloggiava in un convitto, nel Collegio Pratense di via Cesarotti, che ai tempi ospitava studenti poco abbienti e di origine friulana.

Oggi la struttura esiste ancora, ma se doveste passare in via Cesarotti 7, nei pressi della Basilica del Santo, a Padova non troverete trova più un collegio, ma un comando militare, la Caserma Barzon.

Il suicidio del giovane

Gli studi proseguivano bene, infatti Girolamo era prossimo alla laurea, ma ciò non lo fece desistere dal drammatico gesto del 29 marzo 1796: era notte quando il giovane si tolse vita, pugnalandosi due volte, una volta al petto e una volta alla gola.

Negli anni sono state avanzate numerose ipotesi sui motivi: per qualcuno, fu spinto da una delusione d’amore, per qualcun altro fu un colpo di testa. Ad ogni modo, pare che sia stata questa mancanza di certezze sull’origine del gesto ad attirare l’attenzione di Ugo Foscolo.

Foscolo, uno degli scrittori italiani più studiati, si trovava a Padova in quei giorni e non conobbe mai personalmente Girolamo Ortis. Tuttavia, i vaghi contorni del gesto furono perfetti per permettere l’immedesimazione di Foscolo con il ragazzo.

Foscolo decise così di prendere spunto da questa tragedia per comporre quello che sarà il primo romanzo epistolare della letteratura italiana con protagonista Jacopo (al posto di Girolamo) Ortis, giovane tormentato dalla situazione politica italiana e da un amore difficile da vivere.

Tornando al vero Jacopo Ortis, il giovane venne sepolto nella cripta della chiesa di San Lorenzo, oggi non più esistente. Le spoglie di Girolamo non sono andate perdute: sono oggi conservate a Padova sotto la tomba di Antenore, il mitico fondatore della città.

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