Bovarismo: vorrei, ma….. 

Insoddisfatta è forse il termine più calzante per descrivere Emma Bovary, la protagonista del romanzo dello scrittore Gustave Flaubert che costituisce uno dei più importanti libri della letteratura francese e mondiale.

Madame Bovary, per il cui titolo Gustave Flaubert rimase ispirato durante una gita alle cascate sul Nilo, ci parla dell’insofferenza per la vita di provincia di una giovane donna, sposa di un medico, che cerca di scappare dalla monotonia dei suoi giorni con avventure clandestine e lettura.

Tratto da un caso di cronaca che suscitò l’interesse mediatico, il famoso romanzo della letteratura francese Madame Bovary ha talmente colpito l’immaginario collettivo da essere stato utilizzato per il conio di una nuova parola, il bovarismo.

Emma Bovary e la sua inazione

Emma Bovary, dicevamo, non è felice: la lettura assidua di romanzi romantici le ha instillato un desiderio di lusso che non corrisponde al suo tenore di vita, ma anche un concetto di amore e romanticismo distante da quella che è la sua vita matrimoniale.

L’infelicità e l’insoddisfazione che la circondano non riescono, però, a spronare Emma a fare qualcosa, a rimboccarsi le maniche per cambiare il suo destino. Nonostante la sua vita non le piaccia, Emma non muove un dito.

È questo uno degli aspetti che oggi vengono racchiusi nel termine bovarismo che, più in generale, indica un sentimento di insoddisfazione, frustrazione per il divario fra vita che si ha e quella che si desidererebbe.

Nell’Ottocento, il termine venne coniato con particolare riferimento agli artisti e intellettuali che, costretti a vivere in provincia, sentivano la mancanza del maggior respiro culturale che la vita di città offriva.

In ogni caso, chi soffre per il divario fra le condizioni attuali e quelle sognate può tendere a evadere dalla realtà: Emma Bovary utilizza la lettura come via di fuga, mentre altri possono costruirsi delle personalità fittizie.

Il termine bovarismo è in uso anche in psicologia, proprio per indicare la condizione di insoddisfazione esistenziale che tende a costruire un mondo fittizio e irrealizzabile dove rifugiarsi, scappando dalla realtà.

Letteratura, specchio della realtà

Il bovarismo ci permette un’ulteriore riflessione sull’importanza della letteratura: un romanzo, ispirato da un caso di cronaca, ha saputo scavare, analizzare e rappresentare talmente bene un aspetto psicologico umano da identificare un sentimento.

Sembrano frasi fatte quelle che ci ricordano il valore di un libro o della cultura, eppure sono “incontri” come questo a farci capire quanto la letteratura sia uno specchio della realtà e quanto leggere sia un investimento per noi stessi.

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