Il viaggio di Enea verso Roma è Patrimonio dell’Unesco
Il padre Anchise sulle spalle e la città di Troia in fiamme alle sue spalle. Probabilmente questa è la prima immagine che ci viene in mente quando pensiamo all’Eneide di Virgilio, capolavoro della letteratura latina che narra del viaggio di Enea che, salvatosi a Troia, viaggiò per il Mediterraneo.
Ed approdò a Roma dove, secondo la leggenda, diede vita al popolo romano: Virgilio dedicò alla scrittura del poema gli ultimi dieci anni della sua vita e morì prima di poterlo concludere completamente.
Da Troia a Roma, il viaggio di Enea
Ciò, tuttavia, non ha pregiudicato il contenuto del poema che, nella prima parte, narra il viaggio di Enea in lungo e in largo per il Mar Mediterraneo. Enea, insieme a suo padre Anchise e al figlio Ascanio, riesce a scampare alla caduta di Troia.
Salpa dalla città in fiamme, insieme ai Troiani superstiti, e inizia il suo viaggio, toccando la Tracia, Delo, Creta e approda in Sicilia. Da qui riparte alla volta di Cartagine dove la permanenza sarà lunga, complice la relazione che lo unisce alla regina Didone.
Da Cartagine, il viaggio di Enea prosegue verso Roma, toccando Cuma e infine il Lazio, dove si conclude la peregrinazione di Enea ed il poema prosegue con la narrazione della guerra latina che vede contrapporre l’eroe virgiliano a Turno.
Il Cammino di Enea, Patrimonio Unesco
Dalla Siria a Roma, attraversando cinque paesi in ventuno tappe nelle quali ci sono sei siti Unesco e tre parchi nazionali: questa è la carta d’identità del Cammino di Enea, un itinerario culturale certificato dal Consiglio d’Europa progettato sui passi che l’eroe virgiliano compì.
Più nel dettaglio, nel percorso sono incluse località di primario interesse storico culturale e turistico come Troia, sito patrimonio Unesco dal 1998, Delo, la città del Santuario del Dio Apollo, le rovine della siciliana Segeste.
Numerose altre le località della nostra Penisola che rientrano nel poema virgiliano e che sono incluse nel Cammino di Enea, fra cui Cuma, Palinuro e Gaeta. Oltre a al viaggio in se’, il Cammino di Enea consente, fra l’altro, di toccare con mano il rapporto con la natura di Virgilio.
Ad esempio, fra le mete del viaggio troviamo il monte Ida, oggi parco naturale, di particolare rilevanza nella mitologia greca in quanto luogo dove nacque Paride e dove Ganimede lo rapì, tanto da essere considerato sacro.
Il Cammino di Enea si inserisce nella lista dei cammini che, dal 1987 a oggi, sono stati riconosciuti: dal primo, il Cammino di Santiago, al Cammino di Enea, di strada ne è stata fatta, in senso metaforico e non solo!
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