Letteratura

La storia di Rudolph, la renna di Babbo Natale

Se giocassimo al “Se fosse”, nessuno avrebbe dubbi a dire il naso rosso. La renna Rudolph si riconosce fra milioni per la punta rossa del suo naso che, nei decenni, l’hanno resa la renna di Babbo Natale per antonomasia.

La sua presenza fra gli alberi e le montagne innevate, nel ruolo di capofila della slitta di Babbo Natale, è così consolidata che sembra strano pensare al momento della sua creazione che – sorpresa – è più recente di quanto possiamo immaginare.

La pubblicità e la storia renna Babbo Natale

Siamo nell’America del 1939 e il signor Robert Lewis May, il papà della renna Rudolph, è uno scrittore che si occupa delle campagne pubblicitarie di una nota catena di grandi magazzini.

Quello non era un buon periodo per May: la moglie Evelyn Ruth Heymann era gravemente malata e la famiglia faticava a sbarcare il lunario a causa dei costi da sostenere per le terapie; inoltre, May combatteva con un senso di frustrazione professionale.

Robert Lewis May avrebbe voluto essere uno scrittore di successo e, invece, si trovava a 35 anni a scrivere storie pubblicitarie. In questo contesto, May riceve dall’azienda la richiesta di una campagna pubblicitaria natalizia e inizia a scrivere la storia di Rudolph.

Prende spunto da un suo racconto che narrava spesso a sua figlia Barbara e sostituisce il  cervo protagonista della storia con una renna che aveva un tratto distintivo, il naso grosso e rosso.

La renna Rudolph, per via del suo naso, era presa di mira dalle altre renne che finirono per emarginare. Ma una notte di Natale particolarmente nebbiosa fu, per Rudolph, un’ottima occasione per riscattarsi.

La nebbia era talmente fitta che non si vedeva nulla, solo il naso rosso di Rudolph riusciva a far breccia nei banchi di nebbia. Santa Claus non ebbe esitazioni nel mettere Rudolph apri fila della slitta per compiere la missione che, altrimenti, sarebbe fallita.

Rudolph e il suo autore

May si attaccò ostinatamente alla renna Rudolph e al suo percorso di riscatto tanto da rifiutare la proposta del negozio di sollevarlo dall’incarico per permettergli di affrontare con maggiore serenità il brutto periodo che seguì la morte della moglie di May. 

May continuò a lavorare con passione alla storia renna Babbo Natale, nonostante le difficoltà del momento, e il suo impegno venne ripagato: la storia piacque alla catena di grandi magazzini che pubblicò 2,4 milioni di copie del racconto.

Alcuni anni dopo, nel 1947, la catena cedette a Robert Lewis May i diritti d’autore sulla renna Rudolph che potè così sfruttare commercialmente l’immagine della renna, riscattando anche economicamente il suo lavoro.

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