Come sarebbe stata la letteratura francese, e non solo, senza Marcel Proust? Una domanda difficile, a cui – per fortuna non dobbiamo rispondere perché è indubbio che Alla ricerca del tempo perduto è uno dei libri che hanno cambiato la storia della letteratura.
Marcel Proust: cenni biografici
Il nome dello scrittore francese Marcel Proust è legato indissolubilmente alla sua opera più famosa, ma anche alla città di Parigi. Qui, infatti nacque nel 1871 da Adrien, professore universitario di medicina, e da Jeanne Weil, donna colta e sensibile discendente di un’agiata famiglia ebrea.
Studiò e si formò nelle migliori scuole della capitale francese, come il liceo Condorcet e l’Università Sorbona, e partecipò alla vivace vita intellettuale e culturale della città, frequentando i migliori salotti aristocratici e letterali.
Quando scoppiò l’Affaire Dreyfus si schierò dalla parte dell’ufficiale ebreo, sottoscrivendo la “Petizione degli intellettuali”; in quegli anni, la morte dei genitori a breve distanza l’uno dall’altro portò Proust a isolarsi sempre di più.
Nel 1906, si ritirò nell’appartamento di boulevard Hausmann e, più precisamente, nella sua stanza dove si dedicò, a partire dal 1909, alla stesura del capolavoro della letteratura francese À la recherche du temps perdu.
Proust soffrì sin dalla tenera infanzia di asma, malattia che lo accompagnò per tutta la vita e che obbligherà lo scrittore fra ricoprire le pareti della sua stanza di sughero, per ridurre la circolazione di polvere e pollini.
A supportarlo negli ultimi anni, trascorsi in solitudine nella stanza dell’appartamento di boulevard Hausmann, l’autista e segretario Alfredo Agostinelli, che morirà prima di Proust, e la governante Céleste Albaret.
Autrice di un libro di memorie su Proust, Monsieur Proust, Albaret assisterà lo scrittore fino alla morte che lo coglie il 18 novembre 1922 per una bronchite mal curata; il corpo di Marcel Proust è oggi sepolto a Parigi nel cimitero Père-Lachaise.
La stanza dove venne scritta À la recherche du temps perdu
Proust trascorse gli ultimi anni della sua vita in una stanza da letto dove compose il capolavoro della letteratura francese À la recherche du temps perdu. Oggi, il Museo Carnavalet di Parigi ospita una fedelissima ricostruzione della stanza.
In uno spazio del museo, un letto di ottone e una trapunta blu, inseriti in una atmosfera semibuia e di isolamento garantito dallo spessore di sughero sulle pareti, riproducono quella che fu la cornice di vita e di ispirazione di Proust.
Parte della mobilia presente nella riproduzione è originale e fu ereditata da Proust dai genitori; oltre ai mobili, la stanza ospita anche una spazzola, un calamaio e un bastone che gli fu donato da un amico.
Merita, infine, menzionare la presenza di un cappotto di lontra che lo scrittore utilizzava per combattere il freddo: poiché soffriva di asma, Proust mal tollerava il riscaldamento e, quindi, preferiva ripararsi con un cappotto.
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