7 Novembre 2024
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I puristi della lettura tendono a considerare i film ispirati a libri peggiori delle loro fonti. D’altro canto, molti libri hanno raggiunto un pubblico che, senza la trasposizione sul grande schermo, non li avrebbe mai considerati. E poi ci sono libri per i quali questi dilemmi non si porranno mai.

Si tratta di libri che, secondo il sito Variety, potrebbero non essere mai convertiti in film a causa della complessità della loro trama. Il condizionale è d’obbligo: l’evoluzione della tecnologia sta abbattendo sempre più queste problematiche.

Per non parlare della caparbietà di molti sceneggiatori: fino a pochi anni fa, sembrava impossibile riuscire ad andare al cinema a vedere “Il Signore degli Anelli” e, invece, la celebre saga è riuscita anche a portare a casa 17 premi Oscar.

Più recentemente, è stato il film “Dune”, ispirato all’omonimo libro di Frank Herbert, ad abbattere un ulteriore tabù sui film ispirati a libri che non avrebbero dovuto essere mai girati. Dunque, quali sono i libri che non saranno film?

Libri che non saranno film: la lista

Rimaniamo in ambito Tolkien: nella lista stilata dal sito Variety, fra i libri che non saranno film troviamo “Il Silmarillion”, il libro postumo del papà de “Il Signore degli Anelli” che si compone di diverse storie ambientate ad “Arda”. 

Kurt Vonnegut ha scritto “Cromosisma”, un romanzo di fantascienza davvero particolare. Vonnegut immaginò che, nel 2011, l’Universo avesse deciso di rimpicciolirsi anziché di espandersi e, di conseguenza, noi tutti ci saremmo trovati a (ri)vivere nei 10 anni precedenti.

Più che problematiche tecniche, il libro sconterebbe la presenza di numerose digressioni e osservazioni dell’autore che sono la forza e la peculiarità del testo, ma difficili da trasferire sul grande schermo.

La lista comprende “L’arcobaleno della gravità” di Thomas Pynchon, romanzo che, fra salti temporali e frammenti onirici, mette al centro il missile a lungo raggio impiegato dalla Germania nazista nella II guerra mondiale.

L’introspezione, la ricerca del senso di se’ e della letteratura permeano “Dhalgren”, romanzo di Samuel L. Delany, che vede il protagonista impegnato ad esplorare una città distrutta. I limiti per la trasposizione cinematografica sarebbero proprio nella eccessiva natura indagatoria del libro.

Non è disponibile una traduzione italiana di “The man who folded himself” di David Gerrold, già sceneggiatore di Star Trek, che vede per protagonista un ragazzo che, indossando una cintura speciale, viaggia nel tempo vive relazioni, con se’ e con gli altri, disparate.

Appuntiamoci da qualche parte questi libri, sia per trarne consigli di lettura che per verificare, fra qualche tempo, se ci saranno delle novità: chissà che il progresso nei mezzi cinematografici e qualche ottima intuizione possano eliminare qualche titolo da questa lista.

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