11 Ottobre 2024
Tardigrado nell'ambra

L'ambra ritrovata nella Repubblica Dominicana preserva la terza specie di tardigrado preistorico mai identificata (nel quadrato), oltre a diversi esemplari di vertebrati anch'essi bloccati nel tempo da 16 milioni di anni. (Credit: Phil Barden/NJIT)

Visse 16 milioni di anni fa ed è perfettamente preservato dall'ambra: è la terza specie di tardigrado fossile mai scoperta.

Creatura tracagnotta dall’aspetto vagamente simile a un maialino o a un orso, dotato di una specie di proboscide: è la più piccola creatura dotata di zampe (otto, artigliate) che si conosca. La caratteristica che rende famoso il tardigrado è però soprattutto l’incredibile capacità di sopravvivenza a condizioni estreme, dall’acqua bollente o ghiacciata al vuoto dello spazio.

Si trovano ovunque, in ogni parte del mondo, e abitano questo pianeta da mezzo miliardo di anni. Nonostante l’ampia diffusione e lunga storia evolutiva, le testimonianze fossili riguardo questa microscopica creatura sono rarissime: solo due specie diverse ne erano state finora chiaramente identificate.

Un tardigrado gigante è inizialmente alla base del motore a spore nella serie televisiva Star Trek: Discovery

Ma l’esemplare conservato nell’ambra risalente a 16 milioni di anni fa e rinvenuto nella Repubblica Dominicana aggiunge ora un’ulteriore specie portando il totale a tre. Si tratta anche del primo esemplare risalente all’era Cenozoica, iniziata 66 milioni di anni fa in seguito alla catastrofe che pose fine al Mesozoico (nota soprattutto per la scomparsa dei dinosauri) e tutt’ora in corso.

È per di più di un fossile in eccezionale stato di conservazione: i ricercatori sono in grado di esaminarne la bocca e gli acuminati artigli (parliamo di una creatura di dimensioni decine di volte inferiori allo spessore di un capello) e addirittura particolari anatomici interni come l’intestino anteriore, che ha contribuito a identificarlo come nuovo genus all’interno della superfamiglia dei tardigradi.

Questo rarissimo esemplare sarà utile ai ricercatori per meglio comprendere l’evoluzione dei tardigradi, i cambiamenti verificatisi nei loro minuscoli corpi nel corso di milioni di anni: il fossile presenta infatti caratteristiche non riscontrabili nelle 1300 specie note esistenti oggi.

Paradoryphoribius chronocaribbeus

Tardigrado preistorico
Il tardigrado nel dettaglio.

Per analizzare il fossile i ricercatori si basano su tecnologie come il microscopio confocale che sfrutta il laser anziché la luce visibile e tipicamente usato nello studio biologico a livello di processi cellulari. Si possono ottenere immagini di elevata qualità dalle quali ricavare informazioni estremamente dettagliate sulla struttura anatomica del soggetto.
Gli autori della ricerca contano questa tecnologia possa trovare fruttuosa applicazione nello studio di ogni campione fossile analogo.

La nuova specie è stata denominata Paradoryphoribius chronocaribbeus unendo la parola greca chrono (tempo) a caribbeus, la regione del ritrovamento (i Caraibi). La specie oggi esistente cui è più strettamente imparentato è l’Isohypsibioidea mentre Milnesium swolenskyi e Beorn leggi sono le due specie di tardigrado preistorico precedentemente identificate, preservate anch’esse nell’ambra ma risalenti al Cretacico Nordamericano. Si tratta quindi anche del primo tardigrado preistorico scoperto fuori da quella regione.

Per ulteriori informazioni: A tardigrade in Dominican amber, Proceedings of the Royal Society B (2021).

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