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Le 10 scoperte archeologiche più significative del 2020-II parte

Non solo donne cacciatrici, un nuovo segno (il gatto) nel sito di Nazca e tante mummie: le 10 scoperte archeologiche più significative del 2020 hanno rivelato anche nuovi contatti tra i popoli dell’antichità, riportato alla luce un cimitero di un mammut e molto altro ancora! Scoprile tutte in questa appassionante seconda parte.

6.I polinesiani incontrano i nativi americani intorno al 1150

Quasi 350 anni prima della scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo, ci fu l’incontro tra i polinesiani e i nativi americani.

Sebbene non sia ancora chiaro se i polinesiani abbiano visitato il Sudamerica o, al contrario, i sudamericani abbiano visitato la Polinesia, una cosa è certa.

Alcuni polinesiani (sì, anche oggi!) possiedono un patrimonio genetico che indica che, i loro antenati, si siano accoppiati con gli indigeni della Colombia centinaia di anni fa.

Un ampio studio, che ha coinvolto 807 indigeni della Polinesia e della Costa del Pacifico del Sudamerica, ha rilevato che i polinesiani e le popolazioni native della Colombia non solo sono entrate in contatto, ma si sono anche mescolate tra di loro intorno al 1150.

Non è chiaro come i due gruppi etnici si siano incontrati. I polinesiani, secondo l’ipotesi più accreditata, potrebbero aver navigato verso il Sudamerica, o viceversa.

In ogni caso i loro discendenti vivevano nelle Isole Marchesi – a circa 7000 chilometri dalla costa della Colombia – nel 1200, prima di diramarsi gradualmente verso le altre isole della Polinesia.

7.Il più grande monumento preistorico del Regno Unito

Stonehenge, l’anno scorso, oltre ad aver perso il suo mistero, ha perso anche il suo primato.

Nel 2020 è stato infatti ritrovato il più grande monumento preistorico del Regno Unito!

Risalente a 4500 anni fa, quindi al Neolitico, è costituito da 20 fori giganti che sembrano segnare i confini di un precedente cerchio di recinzione.

Ciascuno dei fori ha un diametro di 10 metri e una profondità di 5 metri. I fori formano un cerchio che si estende per 2 chilometri e copre un’area più grande di 3,1 chilometri quadrati.

Resta ancora un mistero il motivo per cui sia stato creato questo gigantesco cerchio di buchi.

È possibile che formasse una barriera simbolica oppure che i fori fossero usati per trattenere l’acqua durante la stagione delle piogge.

In ogni caso il cerchio di buchi è unico nel suo genere e non ha altri rivali preistorici comparabili conosciuti altrove.

8.Pannelli di roccia assira

Dieci antichi pannelli di roccia assira, che mostrano incisioni di divinità assire, sono stati scoperti in un canale che risale a più di 2700 anni fa.

Includono incisioni di Ashur, il principale dio assiro, che è raffigurato sotto forma di drago.

I pannelli mostrano anche la moglie di Ashur, Mulissu, che è seduta su un trono decorato e sorretto da un leone.

Altre raffigurazioni includono il dio del sole Shamash, in sella ad un cavallo, e il dio della luna Sin, rappresentato su un leone cornuto.

Tutte le divinità hanno lo sguardo rivolto nella direzione dell’acqua che scorreva nel canale.

I pannelli, così come il canale, furono realizzati probabilmente durante il regno del re assiro Sargon II, che governò dal 722 al 705 avanti Cristo.

Nei pannelli di roccia Sargon II è mostrato all’inizio, e alla fine, della processione delle divinità.

Gli archeologi hanno annunciato la scoperta del canale e dei pannelli di roccia, trovati vicino a Mosul, in Iraq, nel mese di gennaio del 2020.

Gli scavi erano iniziati nel 2012, ma quando l’organizzazione terroristica ISIS si era avvicinata alla regione, gli archeologi avevano nascosto i pannelli per impedire che venissero distrutti come il sito di Palmira.

I pannelli quindi sono stati completamente scoperti solo poco tempo fa. Che dire in aggiunta? A volte, per salvare la storia, è necessario agire d’astuzia, avere pazienza e dare tempo al tempo.

9.Una ricca residenza vichinga del IX secolo in Islanda

Nel mese di giugno del 2020, mentre l’Europa iniziava ad uscire poco per volta dal primo lockdown, gli archeologi islandesi hanno annunciato la scoperta di una casa lunga 40 metri costruita nel IX secolo.

È stata una delle prime residenze vichinghe ad essere state riportate alla luce in Islanda e, man mano che scavavano le sue fondamenta, gli studiosi hanno anche scoperto un ricco tesoro di perline ornamentali e monete.

I reperti includevano monete d’argento romane e mediorientali, pezzi d’argento tagliati e piegati, che i vichinghi (e altri popoli) usavano come valuta o lingotti, perle di vetro, anelli, pesi e un minuscolo frammento d’oro.

I vichinghi che vivevano lì, quasi sicuramente, avevano acquisito questi beni scambiandoli con pelli e carne di balene e di foche.

10.Un “cimitero” di mammut!

In Russia, nel 2020, è stata scoperta una struttura circolare costruita con i resti di almeno 60 mammut.

Per costruire la struttura sono state utilizzate anche ossa di renne, di cavalli, di orsi, di lupi, di volpi rosse, di volpi artiche e di altri animali.

Risalente a circa 20mila anni fa, la struttura possiede un diametro di 11 metri e potrebbe essere stata ricoperta con pelli di animali.

Lo scopo di questo gigantesco “cimitero” rimane un mistero. Potrebbe essere stato usato per rituali o per conservare il cibo.

A quel tempo però pezzi di carne animale erano ancora attaccati alle ossa, il che avrebbe reso puzzolente la struttura.

Gli archeologi, peraltro, possono dire che erano circondati letteralmente dalla carne, perché alcune delle ossa erano ancora unite insieme tra di loro.

Un fatto, possibile, soltanto se è presente ancora della carne su di loro.

Di Francesca Orelli

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