Impronte di ominidi di 300.000 anni fa, le più antiche mai trovate in Germania

Il sito di Schöningen, Bassa Sassonia, era già noto per importanti ritrovamenti fossili e ora si arricchisce di un nuovo tesoro scientifico grazie alla scoperta di tre piste composte di orme identificate come appartenenti a ominidi, probabilmente Homo heidelbergensis, un nostro antico cugino di un ramo alternativo dell’umanità.

Un lago lungo e stretto, qualche chilometro di lunghezza per alcune centinaia di metri di larghezza, circondato da un bosco di betulle e pini; in questo scenario 300.000 anni fa trovava posto una ricca e oggi insospettabile fauna che includeva alcuni dei più grandi mammiferi che mai abbiano calcato la terra.

Nel 2021 a Schöningen erano state ritrovate le più antiche lance in legno giunte fino a noi

Dei tre percorsi composti di impronte umane, due furono secondo i ricercatori lasciati da individui giovani parte di un piccolo gruppo di ominidi di età miste che sfruttavano le risorse fornite dal lago, variabili con il succedersi delle stagioni e che includevano frutti, foglie, germogli, funghi. Molto probabilmente una famiglia che lì risiedeva più o meno stabilmente, quindi, piuttosto che un gruppo di adulti cacciatori per esempio.

Gli studi comparativi fra vari altri siti del Pleistocene medio e inferiore indicano che era consuetudine delle specie umane estinte dimorare lungo le rive di laghi e fiumi dalle acque poco profonde. Nei suoi fanghi è stata trovata testimonianza del passaggio di svariati animali, fra cui una serie di impronte (alcune lunghe 55 centimetri) di giganteschi elefanti dalle zanne dritte, quel Palaeoloxodon antiquus che poteva nove metri di lunghezza per sei di altezza e di cui alcuni esemplari furono portati alla luce anche in Italia.

Impronte di ominidi
Set di impronte risalenti alla Germania del Pleistocene
(Senckenberg Centre for Human Evolution and Palaeoenvironment)

Uno scheletro completo di Palaeoloxodon antiquus era stato rinvenuto nella stessa zona nel 2020

Di particolare rilievo anche l’identificazione dell’orma di uno Stephanorhinus kirchbergensis oppure di uno Stephanorhinus hemitoechus, la prima mai scoperta in Europa di una di queste specie di rinoceronti vissuti nel Pleistocene e anch’essi, alti due metri al garrese, assai più massicci degli equivalenti odierni.

I percorsi di Schöningen offrono quindi una sorta di istantanea della vita quotidiana di una famiglia di 300.000 anni fa e possono fornire informazioni sul comportamento e sulla composizione sociale dei gruppi di ominidi, nonché sulle interazioni spaziali e sulla convivenza con branchi di elefanti e altri mammiferi più piccoli, concludono i ricercatori dell’Università di Tubinga e del Senckenberg Center for Human Evolution and Paleoenvironment, autori dello studio odierno.

Fonte: Fossil footprints at the late Lower Paleolithic site of Schöningen (Germany): a new line of research to reconstruct animal and hominin paleoecology è stata pubblicata su Quaternary Science Reviews. DOI: https://doi.org/10.1016/j.quascirev.2023.108094

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