Letteratura

L’accusa a Camus di plagio per La peste

Difficile non conoscere Albert Camus, Premio Nobel per la letteratura nel 1957, e autore di primissimo rilievo della letteratura francese, e altrettanto difficile è non aver letto quello che probabilmente è il suo capolavoro, La peste.

Meno famosa, invece, è la disputa fra lo scrittore italiano Raoul Maria De Angelis e Camus: lo scrittore francese venne accusato da De Angelis di essersi ispirato al suo romanzo La peste a Urana  per la produzione del suo La peste.

La querelle sui giornali di allora

Dunque, procediamo con ordine: è il 1943 e lo scrittore De Angelis pubblica con Mondadori La peste a Urana, romanzo realistico, ambientato a Urana, città di fantasia, ma ispirata molto probabilmente a una località del Sud Italia.

Alcuni anni dopo, nel 1947, Albert Camus pubblica con Gallimard La peste che verrà tradotto e distribuito in Italia da Bompiani l’anno successivo. In breve tempo, De Angelis accusa il famoso scrittore della letteratura francese di essersi ispirato al suo romanzo.

Il giornale svizzero “Die Tat” riporta l’accusa di De Angelis, dove sottolinea i parallelismi fra i due romanzi, sia nel clima che nel carattere simbolico dell’epidemia; in seguito la polemica verrà riportata anche dal periodico “La fiera letteraria” nel 1949.

La risposta di Albert Camus

Lo scrittore francese risponde alle accuse con una lettera indirizzata a entrambi i giornali che avevano pubblicato l’accusa di De Angelis: sostiene di non conoscere né l’autore né il romanzo e nemmeno l’italiano, motivi per cui il sospetto di plagio è infondato.

Indica, inoltre, di aver preso quale testo di riferimento per un romanzo sulla peste l’opera di Daniel De Foe, Diario dell’anno della peste o La peste di Londra, del 1722 e ipotizza che anche De Angelis avrà sicuramente preso spunto da questo libro fondamentale nel suo genere.

De Angelis rispose a sua volta a Camus, evidenziando da una parte l’anteriorità della sua pubblicazione e dall’altra alcune somiglianze fra i due testi, ad esempio nell’episodio dell’invasione dei ratti.

Dunque, Camus copiò De Angelis? Negare che fra i due romanzi ci sono dei punti in comune è impossibile: ci sono passaggi ed episodi presenti in entrambi i testi; diverso semmai è il prodotto finale che emerge da una lettura complessiva dei romanzi.

Indubbiamente, il libro del Premio Nobel per la Letteratura descrive in maniera superlativa l’irruzione dell’epidemia nella vita di tutti i giorni dei suoi protagonisti, tratteggiati con profondità e abilità, dando un respiro più ampio, filosofico al suo romanzo.

LEGGI ANCHE:

L’incidente automobilistico in cui morì Albert Camus

Julian Barnes, l’inglese che scrive della Francia

L’infanzia difficile di Charles Dickens

Affaire Dreyfus: la voce degli scrittori

Rispondi