Letteratura

L’infanzia difficile di Charles Dickens

Accattonaggio e piccoli furti, notti solitarie sotto i ponti o a far un certo tipo di compagnia a qualche adulto: immagini desolanti con i quali i media descrivono infanzie difficili dei giorni nostri, ma che purtroppo esistono da sempre e che ne fece esperienza anche lo scrittore Charles Dickens.

Dickens ha scritto romanzi realistici nei quali ha minuziosamente descritto le condizioni aberranti di vita e di lavoro che molti ragazzi e bambini del suo tempo subirono: libri di denuncia contro piaga dello sfruttamento minorile del quale anche Dickens fu vittima prima e testimone poi.

Dickens e il duro lavoro minorile

L’attenzione di Dickens per questo scottante tema sociale nasce da una traumatica esperienza personale che visse quando aveva 12 anni: il padre John fu imprigionato per non aver onorato i suoi debiti e le sorti della famiglia ne risentirono profondamente.

Il giovane Charles dovette andare a lavorare in una fabbrica che produceva lucido da scarpe, la Warren’s Blacking Warehouse, con ritmi molto pesanti e turni di lavoro di dieci ore. Un’esperienza che, come facilmente possiamo immaginare, lascerà il segno.

La denuncia sociale negli scritti di Charles Dickens

Cresciuto, Dickens inizia a viaggiare in lungo e in largo per la Gran Bretagna: viaggiare vuol dire scoprire, conoscere diverse realtà, anche quelle meno belle. E fra queste, ci sono quelle con i bambini sfruttati.

In edifici fatiscenti, immersi nel degrado e nell’abbandono, Charles Dickens si imbatte nel popolo troppo nutrito dei bambini abbandonati a sé stessi, costretti a sopravvivere con espedienti e piccoli reati pur di avere qualcosa da mettere sotto i denti.

Tacere di fronte a queste immagini è impossibile e Dickens denuncia tali realtà con gli strumenti che più gli vanno a genio: i romanzi realistici, come David Copperfield, Tempi difficili, ma anche pamphlet.

Fra i primi, come non ricordare le pagine de Le avventure di Oliver Twist nelle quali le grandi assenti sono l’innocenza e la spensieratezza dell’età di Oliver mentre indesiderate protagoniste sono le crudeltà di ogni sorta contro le quali egli deve lottare con le unghie e i denti?

Quanto ai secondi, Dickens ci ha lasciato Appello al popolo d’Inghilterra in favore dei bambini e dei poveri nel quale, oltre a denunciare la piaga dello sfruttamento minorile, ha anche individuato una possibile soluzione nell’educazione e nell’istruzione.

La scuola, ancora una volta, è al centro dell’attenzione, ieri come oggi: investire sul domani, su qualcosa che non ha immediato ritorno non dovrebbe essere una sfida, una scommessa, ma una garanzia per il futuro di una società civile

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