Reati e illeciti commessi da Ulisse: una lettura alternativa dell’eroe di Omero

Furbo. Nessun aggettivo calza meglio nel descrivere Ulisse, l’eroe per eccellenza dei poemi di Omero, e fonte di ispirazione per scrittori e artisti in ogni tempo. Come non ricordare le vicende di Leopold Bloom di James Joyce o l’Ulisse nella stanza di Giorgio De Chirico?

Per una volta, lasciamo da parte l’aspetto mitico ed eroico delle gesta di Odisseo e giochiamo a elencare alcune infrazioni alle legge che ha commesso il nostro eroe. Partiamo dall’episodio di follia simulata con la quale Odisseo cerca di sottrarsi alla partecipazione alla guerra.

Davanti ad Agamennone, Menelao e Palamede, si finge pazzo, arando un campo, mentre getta ampie manciate di sale alle sue spalle. Smascherato, deve partire alla volta di Ilio. In questo episodio, Ulisse, in sostanza, tenta di sottrarsi alla chiamata alle armi.

Il cavallo di Troia

Il nome di Ulisse è saldamente legato all’inganno con cui la città di Ilio, assediata, cadde. Diverse versioni sono state messe a punto nel tempo sul cavallo di Troia, fra cui quella del poeta latino Virgilio. 

Secondo Virgilio, i Troiani trainarono il cavallo dentro le loro mura in quanto ritenevano che la struttura lignea fosse stata consacrata alla dea Atena. Il tempio della dea era stato saccheggiato da Ulisse e Diomede e, pertanto, Atena sarebbe stata ostile ai greci.

Aggiungiamo, dunque, il reato di furto a carico di Ulisse. È nell’Odissea, poema dedicato all’avventuroso viaggio di ritorno a Itaca, che Ulisse vivrà esperienze uniche, ma anche ripetute infrazioni della legge.

Ad esempio, Ulisse e i suoi compagni attaccarono e saccheggiarono i Ciconi, popolazione che viveva sulle coste del Mar Egeo; mentre l’attacco a Polifemo con il bastone appuntito può essere considerato una legittima difesa dal sequestro del gigante.

Ulisse e le donne

Nell’Odissea, l’eroe omerico incontra numerose donne, con le quali ebbe relazioni amorose. Oltre all’adulterio, Ulisse si macchiò anche di atti contro il decoro pubblico quando, dopo il naufragio, sbucò tutto nudo da un cespuglio sull’isola di Nausicaa.

Dalla sua lunga convivenza con la maga Circe nacque Telemaco che Ulisse abbandonò quando dovette ripartire alla volta di Itaca: certo, non lasciò da solo il bambino, ma quali premure e cure adottò per il suo figlio naturale?

Di sicuro, Ulisse compì numerose altre violazioni di legge nelle avventure raccontate nell’Odissea, azioni che oggi giorno sarebbero oggetto di notizie di cronaca da leggere e commentare.

Questa lettura delle vicende di Ulisse ci fa sorridere e vedere con occhi diversi un eroe, ma anche riscoprire il valore della letteratura che sa farci immaginare e sognare, concatenando un cumulo di esperienze fra loro slegate in un viaggio che da millenni affascina lettori di ogni tempo e luogo.

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