I romanzi rosa di Agatha Christie

Se dici la parola “giallo” in libreria, l’associazione con Agatha Christie è più che automatica. È naturale. Del resto, stiamo parlando della scrittrice inglese che ha fatto della suspense e del mistero il suo tratto distintivo.

Con sessantasei romanzi polizieschi, si è meritata a buon diritto il titolo di “regina del crimine” e “regina del mistero”, centrando, secondo il Guinness dei Primati, il bersaglio di romanziere più venduto di tutti i tempi. 

Eppure, non tutti sanno che la signora del giallo ha scritto anche opere appartenenti a generi letterari completamente opposti, fra cui il romanzo d’amore. Sì, avete letto bene: Agatha Christie ha scritto anche diversi romanzi rosa.

I libri con lo pseudonimo Mary Westmacott 

Per la scrittura dei romanzi rosa Agatha Christie ha utilizzato uno pseudonimo, Mary Westmacott: la scelta del nome cadde sul suo secondo nome (Mary, appunto) e sul cognome di alcuni parenti lontani, i Westmacott.

In tutto, Mary Westmacott pubblicò sei romanzi, dal 1930 al 1956, riuscendo a mantenere segreta l’identità al pubblico e potendo, quindi, dedicarsi a filoni narrativi differenti dal genere giallo senza sentire la pressione delle aspettative dei lettori.

In questi romanzi, Christie riuscì a esplorare aspetti della psiche umana differenti rispetto a quelli che già ben conosceva con la narrativa in giallo, ma anche a dare spazio ad elementi che si rifanno ad eventi e fatti autobiografici.

Giallisti e altri generi

Nell’esperienza “in rosa” di Agatha Christie confluiscono diverse osservazioni non insolite nella letteratura. Il primo riguarda sicuramente la produzione di opere ricorrendo all’utilizzo di uno pseudonimo.

Una scelta che risponde molto probabilmente alla voglia di sperimentare che molti scrittori, prima o poi, sentono. Se successo e popolarità costituiscono degli ostacoli per soddisfare questa esigenza, l’anonimato permette di mettersi in gioco con maggiore libertà.

Non mancano, tuttavia, esempi di scrittori che, pur rimanendo ancorati alla loro identità, si sono cimentati con generi ben lontani dai loro consueti. Agatha Christie con i suoi romanzi rosa ha coniugato questi aspetti, scrivendo romanzi sotto uno pseudonimo e in un genere letterario a lei estraneo.

Non ultima la considerazione sulla frequenza con cui scrittori di gialli si siano imbattuti con il genere rosa: l’esperienza di Agatha Christie richiama alla mente quella di Giorgio Scerbanenco e la gestione della posta del cuore per diversi periodici.

L’esplorazione della psiche umana nei suoi aspetti emotivi più forti può essere una chiave di lettura per capire l’interesse dei giallisti con i romanzi rosa, un connubio che a prima vista sorprende, ma che, come abbiamo visto, è più frequente di quanto si immagini.

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