Letteratura

La dura vita degli scrittori esordienti, sperimentata da Doris Lessing

Debuttante, principiante, esordiente: cambia il termine, ma non le difficoltà per chi muove i primi passi in un campo. Tutti gli scrittori esordienti sanno quanto brucia ogni “no” e il senso di scoramento che ne deriva.

Forse per dare loro un po’ di conforto, forse per qualche altro motivo che non sappiamo, fatto sta che Doris Lessing ha voluto verificare quanto fondato fosse il diniego degli editori e quanti pregiudizi esistono verso gli scrittori esordienti.

Le opere con lo pseudonimo di Doris Lessing

L’esperimento di Doris Lessing fu molto semplice: compose delle opere e le inviò con uno pseudonimo al proprio editore. Ironia della sorte, l’editore rifiutò la pubblicazione dei romanzi. Solo dopo che riuscì a ottenere la pubblicazione dei romanzi, la scrittrice rivelò la sua vera identità.

Erano gli anni Ottanta e Lessing era già un’autrice molto conosciuta: per dare un metro di misura, il celebre Il taccuino d’oro lo pubblicò nel 1952. Ma quali furono le opere che sotto pseudonimo di Doris Lessing vennero rifiutate?

I romanzi si intitolano The Diary of a Good Neighbour e If the Old Could, entrambi presentati con lo pseudonimo di Jane Somers. Oggi sono disponibili in italiano con i titoli Il diario di Jane Somers  e Se gioventù sapesse.

Il primo scava e analizza la relazione fra due donne che non potrebbero essere più diverse fra loro. Da un parte Jane, donna di successo, e dall’altra Maudie, novantenne assistita dai servizi sociali. Sempre Jane (o Janna) sarà la protagonista di Se la gioventù sapesse.

Nel secondo romanzo, Lessing passa ad approfondire l’amore fra due persone in età matura. Entrambi i libri sono appassionanti e scritti con uno stile fluido, ma, come abbiamo visto, non superarono “l’esame” dell’editore.

Doris Lessing e i rifiuti editoriali: che lezione trarne?

Non ci sono dubbi che la strada sia in salita per chi vuole cimentarsi con la pubblicazione delle proprie opere, e l’esperimento di Doris Lessing è sicuramente una prova provata. La storia della letteratura è piena di autori che, agli esordi, furono più volte cassati dagli editori.

Limitandoci ai tempi recenti, Jeanne K. Rowling, autrice della saga del celeberrimo “Harry Potter”, si vide chiuse in faccia molte porte. Chissà cosa avranno poi pensato gli editori che l’hanno scartata negli anni successivi, quando tutti parlavano di un maghetto con la saetta sulla fronte…

Non solo per gli scrittori esordienti, ma più in generale per chiunque sperimenti un campo nuovo, il consiglio sempre valido è quello di non demordere alle prime difficoltà, ma di mettere in conto che per sfondare occorre anche una buona dose di resistenza.

Del resto, non sono solo i manuali psicologici moderni a consigliarci in questa direzione. Volgiamo la nostra attenzione al passato e non faticheremo a imbatterci nel celebre brocardo romano, per aspera ad astra.

LEGGI ANCHE:

Haruki Murakami e il Nobel mancato

La Resilienza: uno scudo mentale per resistere davanti alle avversità

L’effetto di positività nella vecchiaia: ecco perché gli anziani sono più felici (Parte I)

L’urlo di Munch: icona della sofferenza umana

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *