Sono un’icona della cultura pop e dell’intero franchise di Star Trek: quante volte, almeno fino agli anni 90, i non appassionati si riferivano alla serie originale come “Il telefilm con il tizio con le orecchie a punta”? Bene, oggi le orecchie del signor Spock hanno trovato una nuova casa: lo Smithsonian National Air and Space Museum, dove saranno esposte presso la nuova “Kenneth C. Griffin Exploring the Planets Gallery”, che verrà inaugurata nella seconda metà del 2022.
Il figlio di Leonard, Adam (regista di diversi episodi di The Next Generation), racconta di aver conservato questi particolari oggetti di scena da quando la serie televisiva di cui suo padre è stato fra gli interpreti principali (a formare un’alchimia perfetta con William Shatner, il capitano Kirk, e DeForest Kelley, il dottor McCoy) durante i tre anni di produzione. Da allora rimasero in famiglia, montate all’interno di una piccola teca nera realizzata a mano da Leonard.
Il saluto vulcaniano, ideato dallo stesso Leonard Nimoy, è considerato un simbolo di pace
“La donazione onora Beit T’Shuvah e il Fondo Leonard Nimoy per la ricerca sulla BPCO (la broncopneumopatia cronica ostruttiva, nota anche malattia polmonare ostruttiva cronica) presso l’UCLA. Due organizzazioni sostenute dalla nostra famiglia in onore del saluto Vulcaniano di lunga vita e prosperità”. Il popolare attore, regista, fotografo e poeta ci lasciò nel 2015 proprio a causa di questa patologia, conseguenza del fumo.
Il personaggio di Spock era presente come ufficiale scientifico dell’astronave Enterprise guidata dal capitano Christopher Pike (Jeffrey Hunter) già nel primo episodio pilota della serie originale di Star Trek, “The Cage” (in italiano “Lo Zoo di Talos”), inizialmente respinto dalla rete televisiva NBC in quanto “amorale” e “troppo cerebrale”. Spock sarebbe rimasto anche nel secondo episodio pilota, naturalmente da allora al fianco del nuovo capitano James T. Kirk.
La lunga e prospera vita di Spock, il vulcaniano
Leonard Nimoy diede voce al proprio personaggio anche nella serie animata degli anni 70 per poi tornare a vestirne i panni a partire dal primo dei sei film ispirati alla serie, uscito nel 1979, e in un doppio episodio di Star Trek: The Next Generation. Dal 2009 Zachary Quinto si fece carico di questa importante eredità interpretando lo Spock di una realtà alternativa (il cosiddetto kelvinverse) nei tre film costituenti il reboot cinematografico del franchise (il quarto è stato annunciato) in due dei quali Nimoy stesso comparve un’ultima volta come Spock “originale”. Televisivamente, il vulcaniano ha oggi il volto di Ethan Peck (nipote di Gregory) nella nuova serie Strange New Worlds, spin-off di Star Trek: Discovery nella cui seconda stagione l’Enterprise del capitano Pike (oggi con il volto di Anson Mount) e il suo equipaggio funsero da coprotagonisti.
Le orecchie di Spock si ricongiungono idealmente all’Enterprise: il modellino della celebre astronave usato durante le riprese della serie negli anni 60 è infatti anch’esso ospitato presso lo Smithsonian, unico veicolo non realmente esistito cui sia concesso quest’onore a riconoscimento dell’influenza esercitata da Star Trek nel diffondere la cultura scientifica a livello popolare e incentivando tante persone a intraprendere percorsi di studio e professionali in questa direzione.