Considerato uno dei capolavori più interessanti di El Greco, maestro del Cinquecento spagnolo, l’Adorazione dei Pastori è un dipinto ad olio su tela databile al 1605-1610 circa e conservato nel Museo del Prado di Madrid.
Storia dell’opera
Realizzato dall’artista spagnolo intorno al 1605-1610, l’Adorazione dei Pastori era stato destinato ad adornare l’Altare Maggiore della Chiesa di San Domenico a Toledo, in Spagna, dove El Greco aveva ricevuto la sua prima commissione.
Gli studiosi di storia dell’arte sono unanimi nell’affermare che si tratti dell’autografia del Greco, e la loro convinzione viene rafforzata dalla testimonianza del pittore Luis Tristán de Escamilla (Toledo, 1586 – Toledo, 1624), che collaborò con l’artista fra il 1603 e il 1607. Il pittore affermò di aver visto El Greco mentre stava realizzando l’opera.
Il dipinto fino al 1895 faceva parte della collezione del duca di Hijar a Madrid. Successivamente, prima di entrare al Met di New York nel 1904, passò a diversi altri collezionisti privati e l’ultimo proprietario che la acquistò fu Eugene Glaenzer.
L’opera di El Greco è pervenuta al Museo del Prado nel 1954, dopo essere stata a Toledo, nella chiesa di Santo Domingo el Antiguo, dove è rimasta l’antica cornice dorata. Sono state le suore della chiesa a venderlo al museo.
Descrizione dell’Adorazione dei Pastori
La scena notturna raffigurata dall’artista si svolge in una sorta di grotta. Maria tiene in grembo suo figlio, che sta al centro della composizione, mentre Giuseppe e tre pastori li circondano. E’ evidente la loro devozione fervente nei confronti del bambino appena nato.
L’autore mette in risalto il candido velo bianco su cui la Madonna ha poggiato Gesù, e la ritrae nell’atto di sollevare il velo per consentire ai pastori di vedere meglio il figlio.
Mentre San Giuseppe enfatizza la scena con i gesti delle mani, i pastori sono raccolti intorno alla culla. Il pastore in primo piano è inginocchiato e prega a mani giunte, quello di destra è in piedi e mentre chiude gli occhi porta le mani al petto, e quello a sinistra apre le braccia e guarda il bambino con una espressione estasiata.
Nell’alto della composizione l’artista ha dipinto gli angeli, che portano una pergamena per rendere omaggio alla nascita del Messia. Due angeli sembrano adolescenti, gli altri invece sono bambini. Un bue raffigurato ai piedi del letto scalda Gesù con il fiato.
Un dettaglio importante è che, probabilmente, il pastore inginocchiato di fronte a Gesù Bambino è un autoritratto di El Greco.
Interpretazione dell’opera
Nell’Adorazione dei pastori le figure non sono raffigurate in primissimo piano, particolare che rende piuttosto distaccato il dipinto, ma si tratta comunque di una caratteristica delle opere di El Greco, che però non sminuisce affatto la spontaneità della scena.
Le pose, gli sguardi, i movimenti e i gesti dei personaggi rendono il dipinto molto spirituale, come si evince anche dalle pennellate forti e dalla luce mistica che illumina tutta la scena e che sembra provenire dal corpo di Gesù Bambino. Tutti gli altri personaggi ricevono la luce sprigionata dal suo corpo.