Il Mangiafagioli di Annibale Carracci

Il Mangiafagioli è, tra i dipinti di genere, certamente il più noto realizzato dal pittore bolognese Annibale Carracci. L’opera è oggi custodita presso la galleria di Palazzo Colonna a Roma ed è datata al 1584-1585.

Storia dell’opera

La prima testimonianza del dipinto raffigurante il Mangiafagioli è del 1679 e documenta la sua appartenenza al cardinale Lazzaro Pallavicini, che con molta probabilità acquistò l’opera a Bologna tra il 1670 e il 1673, assieme ad altre opere di pittori bolognesi. In seguito, il dipinto fu ceduto ai principi Colonna e fu quindi trasferito nella galleria di Palazzo Colonna, dove tuttora si trova.

Il Mangiafagioli, nel periodo del Novecento, fu attribuito a Pietro Paolo Bonzi e poi a Bartolomeo Passarotti. Soltanto negli anni Cinquanta, in seguito ad un restauro della tela, l’opera fu nuovamente attribuita ad Annibale Carracci da Gian Carlo Cavalli e da quel momento la sua autografia non fu più messa in dubbio.

Descrizione dell’opera

Il Mangiafagioli di Annibale Carracci raffigura un uomo in primo piano vestito con abiti da contadino mentre sta mangiando una zuppa di fagioli seduto ad un tavolo. L’uomo indossa un cappello di paglia, una camicia ed un pesante gilet.

L’ambientazione è quella di un interno di una locanda, illuminata soltanto da una finestra sulla sinistra. La tavola è imbandita in maniera molto semplice e ordinata: al centro vi è la scodella di fagioli da cui mangia il contadino, a sinistra vediamo dei cipollotti, del pane ed un piatto con una focaccia, mentre a destra vi sono un boccale con accanto un calice di vino.

Annibale Carracci, Mangiafagioli, 1584-1585, Galleria Colonna, Roma.

Il personaggio è evidentemente sorpreso dalla comparsa inaspettata dell’osservatore. L’uomo ha, infatti, uno sguardo meravigliato per l’arrivo di una persona di fronte a lui, come dimostra il suo gesto sospeso del portarsi il cucchiaio alla bocca aperta, mentre fa ricadere alcune gocce della zuppa nel piatto. Allo stesso tempo, con la mano sinistra, copre istintivamente la pagnotta sul tavolo, come per difendere il suo pasto.

Riferimenti stilistici

Il Mangiafagioli di Annibale Carracci è uno dei massimi capolavori della pittura di genere realizzati dall’artista bolognese, che molto probabilmente si ispirò ad altri artisti che operarono nello stesso campo. Tra questi, quelli a cui si ispirò maggiormente furono Bartolomeo Passarotti (maestro di Annibale) e Vincenzo Campi. Pur seguendo lo stesso tema figurativo, il Carracci si discosta nettamente dai dipinti realizzati da questi artisti, introducendo delle importanti novità stilistiche.

Mentre i personaggi raffigurati dal Passarotti e dal Campi sono caratterizzati da forme grottesche e pose sguaiate con l’intento di impressionare e divertire in maniera esplicita l’osservatore (si vedano Il villano che suona il liuto del Passarotti e i Mangiatori di ricotta del Campi), il Mangiafagiolidi Annibale Carracci raffigura semplicemente una scena di vita quotidiana così come appariva nella realtà, conferendo all’opera un maggiore naturalismo.

Bartolomeo Passarotti, Villano che suona il liuto, 1580 circa, collezione privata.
Vincenzo Campi, Mangiatori di ricotta, 1580 circa, Lione, Musée des beaux-arts.

Leggi anche:

Condividi

Rispondi