Storia

Celti: 8 curiosità che (forse) non conoscevi su di loro (I parte)

Gli antichi Celti erano un gruppo diffuso di tribù, la cui ricca cultura è giunta fino a noi attraverso le sepolture, i manufatti e la lingua, ma quanto sai veramente su di loro? Mettiti alla prova con queste 8 curiosità sui Celti per scoprirlo.

Per le orecchie di noi contemporanei, la parola “celtica” evoca l’arte, la letteratura e la musica tradizionale irlandese, scozzese e bretone.

Gli antichi Celti, in realtà, erano molto di più di questo: erano un gruppo diffuso di più persone che avevano le loro radici nell’Europa centrale.

A tal proposito, guarda cosa hanno scoperto gli storici nel corso degli anni su questa ricca, e complessa, raccolta di tribù. Quali di queste 8 curiosità sui Celti sapevi già e quali, invece, per te sono completamente nuove?

1.I Celti erano il popolo più grande (e numeroso) dell’antica Europa

Altro che antichi Romani e antichi Greci: i Celti una volta si estendevano ben oltre le isole britanniche.

Con i territori che coprivano un’area che andava dalla Spagna al Mar Nero, i Celti erano geograficamente il più grande gruppo di persone ad abitare l’antica Europa.

La difficoltà principale di ricostruire la storia celtica è che nessuno di questi antichi popoli, che vivevano nell’Europa occidentale o centrale, si sarebbero chiamati Celti.

Il nome “Celti” venne dato loro dagli antichi Greci, che stabilirono il loro primo contatto con un popolo “barbaro”, che chiamarono Keltoi, nel 540 avanti Cristo sulla costa meridionale della Francia.

Gli antichi Celti non furono mai un singolo regno, o impero, ma una raccolta di centinaia di capi tribali con una cultura condivisa e una lingua distintiva.

2.I Celti erano descritti come guerrieri barbari

Dal momento che gli stessi Celti non hanno lasciato storie scritte, per conoscerli da vicino dobbiamo fare affidamento sui resoconti dichiaratamente distorti dei loro nemici in battaglia, gli antichi Greci e, successivamente, gli antichi Romani.

Gli storici non sanno perché gli antichi Greci li chiamassero Keltoi, ma il nome rimase e i Celti, ancora oggi, sono conosciuti in Grecia come selvaggi bevitori e combattenti.

I guerrieri celtici spesso combattevano nudi ed erano apprezzati come mercenari in tutto il Mediterraneo per il loro coraggio, la loro spregiudicatezza e la loro ferocia.

Gli antichi Romani chiamavano i Celti Galli e, di conseguenza, la loro terra era detta Gallia, e spesso si scontrarono anche con le tribù celtiche che invasero gli avamposti romani nel nord Italia.

Nel 387 avanti Cristo un intrepido signore della guerra celtico, di nome Brenno, suggellò la barbara reputazione dei Celti saccheggiando violentemente Roma e passando a filo di spada la maggior parte dei membri del Senato romano.

Secoli più tardi, dopo che l’Impero Romano aveva sottomesso diverse tribù celtiche nella Penisola Iberica (Spagna e Portogallo), che gli antichi Romani chiamavano Gallaeci, Giulio Cesare intraprese le Guerre Galliche, durate nove anni, per sconfiggere i Celti e vari altri regni tribali della Gallia (situata nei territori dove si trova ora la Francia moderna).

Cesare, nel De Bello Gallico, narrò la conquista della Gallia con un misto di disgusto e di rispetto verso i suoi nemici celtici.

Alla fine, nel suo commentario, Cesare fa una chiara distinzione tra il mondo “mediterraneo civilizzato” di Roma e i grandi Celti “non lavati” in Gallia, quindi i romani erano più che giustificati nel colonizzarli.

3.Gli antichi tumuli celtici rivelano una storia molto complessa

I Celti erano tutt’altro che selvaggi, come dimostrano gli intricati lavori in metallo e i gioielli ritrovati all’interno di antiche fortezze celtiche e di tumuli funerari in tutta Europa.

Uno di questi tumuli, situato vicino a Hochdorf, in Germania, conteneva i resti di un capo celtico e una ricchezza di manufatti che indicavano una società celtica complessa e stratificata.

Il tumulo del capo di Hochdorf risale al 530 avanti Cristo, un tempo storico che gli archeologi hanno ribattezzato come “Tardo Periodo di HallStatt”, quando la cultura celtica era concentrata nell’Europa centrale.

Il capo era disteso su un lungo divano di bronzo con ruote e vestito di ornamenti d’oro, inclusa una tradizionale fascia celtica al collo chiamata torc.

Era circondato da corni per bere decorati e da un grande calderone di bronzo, che conteneva ancora i resti dell’idromele di miele ad alta resistenza.

Il divano a ruote fu poi sostituito, nei successivi tumuli celtici, da carri a due ruote che trasportavano i morti più onorati nell’aldilà.

L’attrezzatura per bere indica il ruolo fondamentale dei banchetti come strumento sociopolitico per i Celti.

Ciò che gli antichi Greci prima, e gli antichi Romani poi, definivano “bere eccessivo”, era in realtà un modo per le élite celtiche di rafforzare i legami con gli alleati. E questo continuava nell’aldilà.

I Celti credevano che i defunti dovessero portare dell’alcol con loro, perché una volta arrivati dall’altra parte, avrebbero dovuto dare una grande festa per gli altri defunti e per le divinità.

Il segno di un buon leader, per i Celti, era infatti la generosità.

4.I Celti potrebbero essere stati i primi europei a indossare i pantaloni

Gli antichi Celti erano famosi per i loro colorati tessuti di lana, precursori del famoso tartan scozzese.

E, anche se solo pochi frammenti di questi tessuti sono sopravvissuti nei secoli, gli storici ritengono che i Celti siano stati i primi europei a indossare i pantaloni.

Tuttavia i bottoni non esistevano ancora, quindi loro si allacciavano i vestiti con fermagli chiamati fibule.

Di Francesca Orelli

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