Cattedrale di Notre Dame de Paris: la sfida della ricostruzione

La ricostruzione del tetto della Cattedrale di Notre Dame de Paris, bruciato nell’aprile del 2019 in seguito al devastante incendio che sconvolse il mondo, sarà solo il primo passo di un processo che si presenta più arduo del previsto per gli architetti e gli storici.

Riparare i danni dell’inferno che ha squarciato il tetto della Cattedrale di Notre Dame de Paris, scoppiato ad aprile 2019, sarà solo l’inizio del salvataggio dell’iconica cattedrale.

Dagli “spaghetti” precari delle impalcature bruciate, che pendono sull’edificio, alla possibilità che i muri crollino su loro stessi, architetti ed esperti di conservazione avevano – e hanno ancora – un compito arduo davanti a loro.

Uno nuovo speciale di NOVA, la serie scientifica di PBS, accompagna gli spettatori attraverso queste sfide. È un viaggio all’interno della cattedrale stessa, alle catacombe di Parigi e alle foreste della Normandia che potrebbero fornire il legno necessario per ricostruire l’imponente tetto dell’edificio.

Cattedrale di Notre Dame de Paris: ecco cosa aspetterà gli architetti

Nei primi giorni dopo l’incendio, nessuno era sicuro se gli enormi campanili, le mura e gli archi rampanti sarebbero rimasti in piedi.

L’esauriente processo di diagnosi dei danni, e il conseguente avvio del restauro della grande cattedrale, si basa sia sull’impiego delle nuove tecnologie sia, nello stesso tempo, sull’artigianato medievale.

Insieme alla Torre Eiffel e al Museo del Louvre, Notre Dame de Paris è uno degli edifici più iconici di Parigi.

La sera del 15 aprile 2019, un flusso di fumo ha cominciato a salire dal tetto della cattedrale gotica, che è stato messo sotto i riflettori da Il Gobbo di Notre Dame di Victor Hugo.

La cattedrale era stata costruita tra il 1163 e il 1345.

I parigini, quando è scoppiato l’incendio, si sono riversati per le strade per osservare con orrore le fiamme che facevano esplodere il tetto e che, alla fine, hanno fatto crollare anche la guglia della cattedrale (costruita a metà 1800 durante un restauro dell’edificio).

I contenuti dello speciale di NOVA sulla cattedrale più famosa di Parigi

Il nuovo documentario rivela i danni che l’incendio ha lasciato dietro di sé: impalcature contorte sopra l’edificio a causa del progetto di ristrutturazione in corso all’epoca, buchi giganti nel soffitto a volta in pietra calcarea, una massa di piombo fuso colata dal tetto distrutto e che contamina tutto.

Il piombo, in particolare, rende le operazioni di restauro parecchio impegnative. I lavoratori devono indossare indumenti protettivi e respiratori per ripulire il disordine.

Persino le vetrate della cattedrale, a cui è stata risparmiata la maggior parte dei danni peggiori, sono ricoperte da un sottile strato di polvere di piombo.

La loro pulizia, peraltro, è semplificata dal fatto che alcune finestre non vengono lavate da più di cento anni, quindi il piombo si aggrappa ad una sottile pellicola di polvere invece che al vetro stesso.

Lo stato dell’edificio dopo il raffreddamento delle ceneri è pressoché insondabile nella sua precarietà.

C’era la possibilità che, se gli archi della volta si fossero sgretolati, gli archi rampanti situati all’esterno della cattedrale sarebbero crollati sui muri, causando il crollo dell’intera struttura.

Gli architetti hanno dovuto costruire dei supporti in legno su misura da posizionare all’interno dei contrafforti per alleviare la pressione e prevenire un potenziale collasso.

Nel frattempo un groviglio di impalcature ondeggia nella brezza sopra la cattedrale, facendo scattare allarmi di movimento che avvisano i lavoratori di evacuare in caso di crollo.

Fondere il medievale con il moderno: la strada per ricostruire Notre Dame

Oltre all’enorme sfida lanciata dalla stabilizzazione dell’edificio, il team che lavora per salvare Notre Dame deve anche cercare indizi su come è stato costruito l’edificio in primo luogo.

Ciò richiede un viaggio in profondità nei tunnel della cava, che in seguito fu trasformata nelle famose catacombe.

Nel frattempo esperti di legname analizzano i legni bruciati della “foresta” – l’inquadratura di legno che reggeva il tetto in piombo di Notre Dame.

Questa struttura del tetto era composta da circa 1300 querce ed è stata completamente distrutta dall’incendio.

Secondo NOVA la ricostruzione sarà possibile procurarsi le nuove querce dalle foreste della Normandia.

Il rovere è un legno resistente che fornisce un buon supporto strutturale e il Senato francese ha approvato un disegno di legge nel maggio del 2019 che richiede che il nuovo tetto segua la costruzione la costruzione tradizionale.

Il documentario segue in gran parte il lavoro svolto prima della pandemia di Covid-19. Tutti i lavori sono stati sospesi tra marzo e l’inizio di giugno 2020 a causa della pandemia.

Attualmente gli equipaggi stanno ancora lavorando per rimuovere le impalcature danneggiate dall’alto della cattedrale: circa 30mila pezzi per un peso complessivo di 300 tonnellate.

Potrebbero essere necessari decenni prima che il lavoro completo di riparazione della cattedrale sia completato.

Di Francesca Orelli

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