Tutte le controversie legate a The Flash, in uscita il 16 giugno

Il 16 giugno 2023 The Flash della DC Comics verrà proiettato nelle sale cinematografiche mondiali, un film che arriva con una lunga e travagliata storia alle spalle non tanto per questioni di tipo artistico, ma per una serie di controversie legate a chi vestirà i panni del protagonista: Ezra Miller.

Nonostante, infatti, le riprese del film siano terminate a ottobre 2021, l’uscita è stata posticipata il più a lungo possibile per via dei problemi legali a cui l’attore è andato incontro. Facciamo un passo indietro e ripercorriamo quali sono state le ultime vicende di Miller. Malgrado il giovane attore fosse una figura dibattuta già partire dal 2011(durante le riprese di Noi siamo infinito era stato trovato in possesso di 20 grammi di marijuana e indagato per possesso di droga), e successivamente nel 2020, in cui era stato diffuso un video che lo ritraeva mentre afferrava una ragazza per la gola, le cose sono precipitate nel 2022, anno in cui i comportamenti al limite del legale di Ezra Miller si sono moltiplicati.

Tutte le accuse a Ezra Miller, attore di The Flash

Nel marzo 2022, la star è stata arrestata alle Hawaii dopo aver discusso, insultato e minacciato dei clienti di un karaoke, arrivando anche a venire alle mani con uno di loro.

Il giorno seguente al rilascio su cauzione, Miller ha lasciato l’ostello nel quale alloggiava e fatto irruzione nella camera di una coppia, alla quale non solo ha rivolto insulti e minacce di morte, ma ha pure tentato di rubare documenti e carte di credito. A seguito di ciò, i due coniugi hanno chiesto un ordine restrittivo, revocato, tuttavia, solo qualche giorno dopo.

A distanza di un mese, è seguito un altro arresto a causa di un’ulteriore aggressione, stavolta ai danni di una donna colpita in fronte con una sedia.

E non è finita qui, perché Ezra Miller è stato accusato dall’attivista Chase Iron Eyes e la pediatra Sara Jumping Eagle di adescamento di minore per essersi approfittato della loro figlia Tokata. La vicenda risulta particolarmente oscura dal momento che la stessa Takota ha difeso le azioni dell’attore e accusato a sua volta i genitori di averla manipolata.

Sono seguite altre accuse di violenza, di minacce e richieste di ordini restrittivi anche da altre persone: da Nadia, ex ragazza di Miller, e da una coppia con un bambino di dodici anni, con cui l’attore avrebbe avuto comportamenti inadeguati. E infine, un’accusa di furto con scasso nel Vermont, in una fattoria nella quale ha ospitato una madre coi suoi tre figli nonostante il luogo fosse inadatto a dei bambini di 1, 2 e 5 anni a causa della presenza di armi da fuoco facilmente accessibili.

Perché The Flash si farà comunque

Alla luce di tutto ciò, sono state tante le polemiche che hanno accompagnato la promozione di The Flash. Da una parte c’è chi non ritiene etico che un film trovi la luce nonostante abbia per protagonista una figura così controversa come quella di Miller, dall’altra c’è una visione forse meno idealista, ma più pragmatica: Hollywood è una macchina per soldi e non distribuire un film già pronto (o rigirarlo da capo con un nuovo attore), su cui si è investita una certa somma di denaro e a cui hanno lavorato produttori, sceneggiatori, registi e tanti altri ancora porterebbe a una gran perdita sia in termini di tempo, ma soprattutto di guadagno.

La soluzione è stata una campagna pubblicitaria piuttosto silenziosa, con un solo trailer promozionale e senza chissà quale clamore ad accompagnarlo. Ha messo tutti d’accordo? Chiaramente no, ma probabilmente è stato l’unico modo possibile per districarsi dall’enorme matassa che era diventata The Flash.

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