Magas: la capitale perduta del Caucaso del Nord

Medioevo periodo buio e di chiusure verso gli altri? Nient’affatto: la scoperta di Magas, capitale del regno medievale di Alania, ha rivelato l’esistenza di una civiltà forgiata da interconnessioni globali.

Per quasi tutta la sua storia, il Caucaso del Nord è stato preso di mira dagli altri imperi.

Nel VII e nell’VIII secolo, i califfati arabi combatterono Khazar, il khaqanate turco, per il controllo dei suoi passi di montagna, giudicati strategici nonché veri e propri punti chiave di soffocamento lungo la Via della Seta.

Nel XVIII, XIX e all’inizio del XX secolo, invece, gli agenti britannici cercarono di limitare l’espansione dell’Impero Russo verso l’Impero Ottomano e la Persia.

Oggi i nazionalisti, come pure gli jihadisti ceceni, continuano a contestare il controllo della Russia sulla regione e sulle sue risorse di petrolio e di gas.

Caucaso del Nord: com’era visto dagli altri Imperi

Questi Imperi, non a caso, proiettarono anche le loro percezioni sui popoli del Caucaso del Nord.

Durante la conquista russa del XIX secolo, per esempio, le esperienze di Pushkin, Tolstoj e Lermontov contribuirono a plasmare il Romanticismo russo.

I caucasici del nord, quindi, iniziarono ad essere visti dai russi come selvaggi e liberi, coraggiosi e impetuosi, ma soprattutto isolati e divisi dalla lingua, dall’etnia e dalla geografia.

Tuttavia, la recente scoperta di Magas, capitale del regno medievale di Alania, ci mostra che, a volte, anche i “selvaggi” (e misteriosi) caucasici del nord siano stati capaci di unirsi per lasciare il proprio segno nel mondo.

Magas e il regno di Alania, cosa ci dice la storia in merito

Durante il Medioevo, il regno nord-caucasico più potente era Alania, che dominò la regione dalla fine del IX fino all’inizio del XII secolo.

I re di Alania si legarono, tramite matrimoni strategici, con i reali bizantini, georgiani e khazari. Il loro regno, poi, fu corteggiato sia per la sua posizione strategica, sia per la fama e il valore dei suoi guerrieri.

Ma questo regno, purtroppo, non ha lasciato dietro di sé documenti scritti, salvo brevi iscrizioni, quindi sappiamo molto poco a riguardo, nemmeno quale parte del Caucaso del Nord ne costituisse il cuore.

Una delle domande più importanti, e ricorrenti, su Alania era l’ubicazione della sua capitale, Magas.

Era ovviamente un centro importante, e con una lunga storia di occupazione, come è stato scritto dagli storici e dai geografi arabi, persiani, cinesi e mongoli dal X al XIII secolo.

Secondo il geografo al-Mas’udi, che scrisse negli anni Quaranta, Magas era un possedimento dei re alani e si trovava in un paese densamente popolato, con villaggi così vicini tra di loro che si potevano sentire i galli cantare da un villaggio ad un altro.

Magas era anche fortificata e si trovava in un’area piuttosto boscosa. Quando i mongoli invasero il Caucaso del Nord nel 1239, ci vollero tre mesi per catturare Magas, dopodiché gran parte della sua popolazione fu massacrata.

Questo evento fece diventare il comandante mongolo, Möngke, il futuro khan dell’Impero mongolo.

Magas e la sua ricerca tra rivendicazioni e problemi politici

Dato il suo grande significato storico, storici e archeologi hanno cercato Magas per quasi 200 anni e hanno proposto anche molti “possibili” siti in cui poteva essere ubicata.

La ricerca di Magas è diventata persino un problema politico a causa delle varie repubbliche autonome del Caucaso settentrionale, situate all’interno della Federazione Russa, che cercano di rafforzare la propria legittimità rivendicando l’eredità di Alania.

Tutti i siti “possibili” in cui poteva trovarsi Magas, proposti in precedenza, peraltro avevano diversi problemi: o appartenevano a periodi di tempo sbagliati o non mostravano segni di essere stati violentemente distrutti.

Ora, finalmente, il sito perduto di Magas potrebbe essere stato finalmente trovato.

La sua ubicazione sarebbe la fortezza Il’ichevskoe, situata a Krasnodar Krai, appena fuori dalle repubbliche autonome che, per lungo tempo, hanno affermato di essere le eredi di Alania e, per questo motivo, trascurata in precedenza.

Fortezza Il’ichevskoe: è davvero il sito della capitale perduta di Magas?

La fortezza Il’ichevskoe, peraltro, si adatta alle descrizioni testuali di Magas più da vicino rispetto a qualsiasi altro sito archeologico proposto in precedenza.

È della data giusta, poiché è stata abitata dal X al XIII secolo, e si trova anche in una posizione naturalmente forte, a cavallo di uno stretto altopiano boscoso tra i fiumi Kuva e Urup.

Possiede anche molte delle prime chiese rinvenute nel Caucaso del Nord. Queste chiese, secondo quanto riportato dai documenti storici, furono smantellate e poi ricostruite all’inizio del X secolo, probabilmente dopo una breve rinuncia al Cristianesimo da parte dei re alani.

Questo evento, raccontato anche nel resoconto di Mas’udi, collega direttamente il sito di Il’ichevskoe alle decisioni dei re alani.

Ma sono le dimensioni di Il’ichevskoe a lasciare davvero impressionati. Con quasi 15 chilometri di larghezza, che racchiudono un territorio di 600 ettari, Il’ichevskoe è di gran lunga il sito archeologico più grande del territorio storico di Alania.

Per fare un confronto, nel Medioevo era persino più grande di qualsiasi città dell’Europa occidentale. Era difesa in maniera massiccia, con sette linee di protezione per un totale di 2,5 chilometri di lunghezza, pareti spesse fino a sei metri e mezzo incluse.

Nonostante queste difese, davvero notevoli per il Medioevo, sembra che a metà del XIII secolo Il’ichevskoe abbia subito un attacco distruttivo.

Una delle sue chiese è stata bruciata e non è mai stata ricostruita. I resti del tetto in legno sono stati trovati in cima al pavimento della chiesa, una punta di freccia di tipo mongolo è stata trovata vicino al muro distrutto e il corpo insepolto di una bambina, che indossava ancora i suoi gioielli, è stato trovato nel portico della chiesa.

Anche se, per poterne essere certi al 100% ci vorranno altri scavi, questa prova indica la distruzione della chiesa in un attacco mongolo.

Se, infatti, gli archeologi riusciranno a identificare in Il’ichevskoe la capitale perduta di Magas, potremo dire con sicurezza che il cuore dell’Alania si trovava nella regione dell’Alto Kuban, nel Caucaso nordoccidentale.

Questa regione di valli e altipiani montani era degna di nota per la sua densa popolazione e per i suoi stretti legami con l’Impero Bizantino.

Decine di chiese furono costruite in stile bizantino. La sua popolazione adottò le usanze funerarie bizantine e usava i gioielli e altri beni bizantini come ornamenti personali.

La localizzazione di Magas in questa regione pone l’adozione del Cristianesimo e il collegamento con il mondo esterno al centro della storia di Alania.

Gli scavi a Il’ichevskoe mostrano che, tra la fine del IX e l’inizio del X secolo, proprio all’inizio dell’ascesa alla ribalta di Alania, i governanti alani portarono muratori e architetti sulle montagne del Caucaso meridionale e oltre Bisanzio.

Lì costruirono le prime chiese in questa parte del Caucaso del Nord. In seguito, i muratori bizantini aiutarono anche a costruire le massicce mura, con i quali i sovrani alani dimostrarono il loro potere e la loro influenza.

L’identificazione del sito di Magas ci aiuta a capire che, al contrario delle narrazioni storiche incentrate sull’etnia, i popoli del Caucaso settentrionale erano tutto fuorché isolati o divisi.

Anzi, erano proprio l’opposto. Grazie alle loro connessioni con il mondo esterno, infatti, l’élite alana poté creare nuove realtà politiche.

Di Francesca Orelli

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