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Esiste davvero un neurone chiamato “Jennifer Aniston”?

Parliamoci chiaro. Sembra difficile poter credere che esista un collegamento diretto tra Hollywood e le neuroscienze, così come un neurone chiamato “Jennifer Aniston” potrebbe, a prima vista, far storcere il naso ai più seri tra gli accademici.

La ricerca che scoprì il neurone “Jennifer Aniston”

Eppure, grazie ad uno studio del 2005 divenuto ormai celebre, attraverso l’aiuto di Jennifer Aniston (o meglio dell’idea che ognuno di noi possiede di un’attrice famosa e acclamata) è stato possibile richiamare l’attenzione sulle proprietà delle funzioni mnestiche a livello neuronale.

L’idea di base è che gli attori famosi, esattamente come certi oggetti o eventi ben conosciuti, siano “contenuti”, nella nostra corteccia, come informazioni attribuibili a specifiche popolazioni neuronali.

In ogni caso, l’idea poneva le sue basi nella concettualizzazione già presentata qualche decennio prima delle “Groundmather cells”, termine coniato da Lettvin per asserire com,e all’interno del cervello umano, potessero esistere neuroni che rappresentano informazioni estremamente precise su persone o fatti noti.

Effettuando una serie di rilevazioni nel corso di operazioni di chirurgia cerebrale sostenute da pazienti epilettici, fu possibile sottolineare come, quasi a livello del singolo neurone, sussistesse un’attivazione esclusiva davanti a foto dell’attrice nota in particolar modo per il ruolo Rachel nella famosa serie televisiva Friends.

La conferma: il neurone Julia Roberts

Se pur la fama della bella attrice sia indiscutibile, il discorso può essere evidentemente portato oltre il neurone a lei dedicato. Numerosi altri esperimenti (indirizzati ad altri personaggi famosi come Halle Berry, Julia Roberts e Bill Clinton) hanno testimoniato negli anni come, al suono del nome o a un’immagine di uno specifico personaggio famoso, solo pochissimi neuroni attivassero le connessioni che tengono traccia di quel ricordo.

In sostanza, nella costellazione di cellule che memorizzano informazioni su ciò che ci circonda, esistono neuroni che diventano particolarmente responsivi e selettivi per un singolo concetto (in questo caso l’identità di un’attrice) scaricando elettricità solo nel momento in cui riconoscono quella specifica informazione, e non davanti ad altri suoni o immagini presentate.

Dove alberga nel nostro cervello Jennifer Aniston?

Successivi studi, partendo dalla ricerca di ormai 15 anni fa, hanno contribuito a verificare come effettivamente nel nostro lobo temporale, dove è presente l’ippocampo (area fondamentale per la ritenzione di informazioni a lungo termine), le cellule del cervello lavorino tra loro per consentirci di mantenere solido il nostro bagaglio culturale.

All’interno di questi circuiti, i neuroni si specializzano in connessioni che contengono caratteristiche dei volti, delle voci e degli atteggiamenti, specializzandosi nel riconoscimento di particolari identità.

Pur essendo stata la fama di alcuni attori hollywoodiani un semplice strumento per indagare funzioni che si estendono a qualsiasi campo dello scibile umano, questo simpatico esperimento ci permette di ricordare come la capacità di dare colore ad una ricerca (pur mantenendo sempre il dovuto rigore scientifico) possa contribuire a diffondere il sapere più rapidamente grazie all’amore delle persone per opere audiovisive e personaggi celebri.

Fonti:

  • Connor, C. Friends and grandmothers. Nature 435, 1036–1037 (2005).
  • Cerf M, Thirwengadom N, Mormann F, Kraskov A, Quiroga R.Q, Koch C, Itzhak F (2010). On-line voluntary control of human temporal lobe neurons. Nature.

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