Il libro autobiografico di Paul Alexander, ingabbiato in un polmone di acciaio da 70 anni

Per una volta, lasciamo da parte i classici della letteratura e parliamo, invece, di un libro che non sarà famoso in tutto il mondo, ma che merita di essere scoperto. Parlo di Three Minutes for a Dog, l’autobiografia di Paul Alexander.

Paul Alexander non è uno scrittore di best seller e Three Minutes for a Dog è l’unico libro che è riuscito a scrivere, impiegandoci otto anni. Lo ha scritto tenendo in bocca un bastone e una penna di plastica, e dettando dei passaggi a un amico.

Non è un bizzarria, un colpo di testa o una scommessa: è l’unica condizione nella quale Paul Alexander riesce a scrivere. Paul, infatti, è uno degli ultimi uomini al mondo a vivere in un polmone d’acciaio.

La storia di Paul Alexander

Nato a Dallas nel 1946, Paul ha solo sei anni quando viene colpito dalla poliomelite, una micidiale malattia infettiva che danneggia i neuroni motori del midollo spinale. Ricoverato di urgenza, viene salvato con l’impiego del polmone d’acciaio, dal quale dipenderà per tutta la vita.

Infatti, la malattia gli fa perdere completamente le abilità motorie e la capacità di respirare autonomamente, quindi solo la ventilazione artificiale con il polmone d’acciaio gli garantisce la sopravvivenza.

Condizioni di vita estreme a cui Paul ha sempre opposto la sua ferrea forza di volontà e tenacia: dopo aver imparato da un fisioterapista a respirare per brevi intervalli in maniera autonoma, Paul riesce a diplomarsi prima e a laurearsi in legge poi.

Three Minutes for a Dog, l’autobiografia di Paul Alexander

Paul praticò la professione forense a Dallas e, nel 2020, pubblicò la sua autobiografia Three Minutes for a Dog: secondo una stima, ci ha impiegato otto anni per scriverlo, utilizzando un congegno formato da un bacchetto e da una penna.

Un’opera che, oltre a raccontarci di un’esistenza in condizioni molto difficili, dimostra quanta forza e quanta tenacia Paul abbia profuso in oltre 70 anni di terapia: senza demordere e senza lasciarsi andare, ha vissuto una vita piena nonostante le condizioni in cui versa.

Oltre al diploma e all’esercizio della professione forense, Paul è riuscito a viaggiare in aereo e a partecipare a i sit-in per i diritti dei disabili; ci ha dimostrato e narrato come resistere alle difficoltà esterne, riuscendo a superare limiti e avversità, facendo appello alle risorse interiori.

Un grande libro, una grande lezione a cui guardiamo con ammirazione e stima: essere più forte di una carcassa di acciaio, struttura che al contempo blocca, ma anche dona vita, piùfortedegli ostacoli che la vita costruisce e impone.

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