Letteratura

Mutilato di guerra, esattore di tasse, galeotto: la movimentata vita di Cervantes

Don Chisciotte, l’originale e forse un po’ svitato protagonista dell’omonima opera dello scrittore spagnolo Cervantes, vide la luce nel 1605, frutto della fervida immaginazione del suo autore. Influirono anche le vicende tumultuose che caratterizzarono la vita di Cervantes?

Non possiamo dire con certezza che gli eventi che accaddero a Cervantes influenzarono la genesi del romanzo considerato il primo romanzo moderno, ma è storicamente acclarato che lo scrittore spagnolo ebbe una vita molto movimentata.

I primi contatti con la letteratura

Guerre e pubblica amministrazione furono gli ambienti che maggiormente diedero impiego a Cervantes che, in tutta la sua vita, svolse lavori e mestieri molto diversi fra loro e relegò la scrittura in secondo piano.

Cervantes, nato nel 1547 in Spagna, ebbe un incontro fortuito con la letteratura: si rifugiò in Italia mentre fuggiva dall’accusa di lesioni che avrebbe provocato a un muratore durante un duello.

Nel nostro Paese, trovò impiego presso il cardinale Giulio Acquaviva a Roma come domestico. Pare che proprio alle dipendenze dell’ecclesiastico abbia iniziato a formarsi da autodidatta.

La battaglia di Lepanto

Tuttavia, il fascino dell’avventura prevalse e, nel 1571, si imbarcò su una galea della Lega Santa, la formazione militare voluta dal Papa per arginare l’invasione ottomana. Il 7 ottobre partecipò alla battaglia di Lepanto dove, ferito in più parti, perse l’uso della mano sinistra.

La battaglia si svolse in Grecia, appunto nei pressi di Lepanto, e fu decisiva per fermare l’avanzata turca in Europa. Tornando a Cervantes, pochi anni dopo, mentre cercava di rientrare in Spagna, la galea su cui viaggiava venne attaccata dai pirati ed ebbe la peggio.


La scrittura e “Il Don Chisciotte”

Lo scrittore spagnolo venne imprigionato e tradotto ad Algeri in catene, dove rimase in carcere per cinque anni. Liberato, potè finalmente tornare in Spagna dove iniziò la sua carriera letteraria: l’esordio fu con “La Galatea”, romanzo che ebbe buon successo e gli diede ottimi frutti economici.

In questo periodo, si dedicò alla scrittura e all’amministrazione dei beni di famiglia, anche se pochi anni dopo, nel 1587, entrò nella pubblica amministrazione e svolse l’incarico di esattore delle tasse.

Una decina di anni dopo, con l’accusa di aver sottratto denaro pubblico venne incarcerato a Siviglia e, pare, qui iniziò a scrivere Don Chisciotte che verrà pubblicato nel 1605 e divenne ben presto molto popolare, tanto da diventare già allora sinonimo di persona originale, strana.

Pagato il debito con la giustizia, visse con la sua  famiglia allargata a Vallaloid, ma il ritrovamento di un uomo morto nei pressi di casa sua gettò sullo scrittore accuse di omicidio e sollevò una serie di dicerie e pettegolezzi contro le donne di casa.

Sebbene la vicenda giudiziaria si concluse con una brevissima detenzione, lo scrittore rimase segnato e visse gli ultimi anni piuttosto amaramente. Morì nell’aprile 1616, negli stessi giorni in cui la letteratura mondiale perdeva William Shakespeare. 


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