Letteratura

A tavola con l’Ulisse di Joyce: i cibi presenti nel celebre romanzo

Un giorno come tanti. Quante volte abbiamo affrontato le giornate con questo spirito, eppure ogni giorno quante cose, aspettate e inaspettate, ci accadono… e sono accadute anche a Leopold Bloom, il protagonista del più famoso romanzo di James Joyce.

In Ulisse, capolavoro della letteratura mondiale, la vicenda si snoda in una sola giornata, quella del 16 giugno 1904 e, all’interno del movimentato giorno di Bloom, non mancano pause culinarie con piatti che sono diventati di culto.

James Joyce ha inserito in varie parti del suo romanzo numerosi riferimenti al cibo e alle pietanze, dandoci letteralmente un assaggio non solo dei gusti del suo Leopold, ma anche sugli usi e consuetudini alimentari dell’Europa dei tempi.

Il tramezzino al gorgonzola

Entrando nel vivo delle ricette che troviamo qua e là nel romanzo di James Joyce, il più celebre forse è il tramezzino al formaggio che Leopold ordina per pranzo. È l’una e, preso dalla fame, Bloom entra del celebre pub di Dublino “Dave Byrnes”.

Leopold non si limita alla versione “base” del panino, ma arricchisce il suo ordine, chiedendo anche olive, preferibilmente italiane; per accompagnamento un bicchiere di vino di Borgogna. Inoltre, ordina della senape per condire in abbondanza il suo sandwich, tagliato a fettine.

Un piatto che, come possiamo immaginare, ha segnato la storia della letteratura e che, ancora oggi, è presente nel menù del pub “Dave Byrnes” di Dublino, aperto nel 1899 e tuttora in attività, punto di riferimento grazie al suo avventore più famoso di sempre, Leopold Bloom.

Se passate da queste parti, dunque, ordinate il “Green Cheese”, che ricalca piuttosto fedelmente il panino consumato da Leopold Bloom nello storico 16 giugno 1904: sarà un piacere letterario e culinario impagabile.

La passione per le frattaglie

Non solo tramezzino. Come dicevo, Joyce ha lasciato tracce (o forse sarebbe meglio dire briciole) delle preferenze culinarie dei suoi personaggi in più parti del romanzo. Altrove, ad esempio, apprendiamo che Leopold amava le frattaglie.

In particolare, Bloom aveva un debole per tutti i tipi di frattaglie, sia di animali che di volatili; decisamente gustosa e saporita era la zuppa di interiora prediletta da Leopold, ma sappiamo anche che amava le fette di fegato impanate e fritte così come i rognoni di castrato alla griglia.

In definitiva, Leopold Bloom amava consumare piatti modesti e tipici della tradizionale cucina europea, ma nell’insieme saporiti: l’occasione per Joyce di mostrare la sua passione e conoscenza dell’Europa dei tempi, anche a tavola.

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