La storia dello scrittore che si firma Yasmina Khadra

Capita spesso in libreria di lasciarsi incuriosire dalle copertine dei libri o dal loro formato e, rigirando il volume fra le mani, interrogarsi sull’autore. Difficilmente, il primo pensiero è che possa trattarsi di uno degli scrittori che usano pseudonimo.

Eppure, gli scrittori che usano pseudonimo non sono pochi, nemmeno ai giorni nostri. Il caso più conosciuto dei giorni nostri è forse Elena Ferrante, ma non è certo l’unico. A farle compagnia, fra gli altri, c’è anche Yasmina Khadra.

Mohammed Moulesshoul, in arte Yasmina Khadra

Dietro i tanti polizieschi firmati a questo nome c’è un uomo: Mohammed Moulesshoul, classe 1955, nato e vissuto in Algeria che utilizza ormai da molti anni il nome della moglie per pubblicare i propri romanzi.

Mohammed, una lunga carriera nell’esercito algerino iniziata a soli nove anni, ha coltivato per anni la passione per la scrittura, anche durante la vita militare: di giorno in divisa e di sera con la penna in mano a scrivere.

La pubblicazione dei suoi romanzi, però, non era gradita ai suoi superiori militari. Per questo motivo Mohammed è stato costretto a ricorrere al nome della moglie per firmare i propri romanzi, celando al mondo intero la sua vera identità.

Solo quando abbandona l’esercito, a cavallo del Duemila, rivela chi ci sia veramente dietro Yasmina Khadra. Nel contempo, lascia anche l’Algeria e si trasferisce in Francia, acquisendo libro dopo libro una popolarità sempre maggiore.

Le opere di Yasmina Khadra

Lo scrittore ha all’attivo circa una trentina di libri del genere poliziesco; al di là della trama del singolo romanzo, il liet motiv delle opere di Khadra si concentra sulla società algerina, mettendone in particolare in evidenza i difetti.

Non manca di fare incursioni contro la classe politica e di denunciare vizi, temi scottanti che, come possiamo facilmente capire, non gli hanno spianato la strada, ma anzi sono stati motivo di adottare uno pseudonimo.

Fra le sue opere più famose ricordiamo Morituri, uscito nel 1998, e Doppio bianco, nell’anno successivo; il più recente è L’affronto, pubblicato in Italia come buona parte dei libri con la casa editrice Sellerio.

In quest’ultima opera, Khadra indaga sul ruolo predominante del maschio algerino sulle donne: tema scottante e linguaggio violento, brutale vengono addolciti da inaspettate descrizioni di paesaggi e ambienti di rara bellezza.

Una sapiente combinazione che riesce, anche in questo romanzo, a mostrare la sensibilità dell’autore di saper cogliere in una realtà ambivalente, da lui molto ben conosciuta, tanto il meglio quanto il peggio.

LEGGI ANCHE:

La dura vita degli scrittori esordienti, sperimentata da Doris Lessing

Booker Prize: le cose da sapere sul celebre premio letterario

Abdulrazak Gurnah: le cose da sapere

Libri censurati: il caso de “Il buio oltre la siepe”

Condividi

Rispondi