Letteratura

Una poetessa a Venezia, nel Cinquecento: la storia di Gaspara Stampa

Venezia, un amore non corrisposto e la poesia: sembrano ingredienti di un romanzo rosa e, invece, sono alcuni dei punti attorno ai quali si è sviluppata la storia di Gaspara Stampa, poetessa vissuta nel Cinquecento e autrice di una raccolta di poesie d’amore.

Colta e raffinata, frequentò i salotti culturali e gli ambienti più mondani della Venezia del suo tempo e si distinse per bellezza ed eleganza. Caratteristiche queste ultime che la resero molto corteggiata fra gli uomini, alimentando voci e pettegolezzi.

La vita di Gaspara Stampa

Forse stiamo procedendo troppo velocemente nel raccontare la vita di Gaspara Stampa e, quindi, rallentiamo e partiamo dalla sua infanzia e gioventù. Nata a Padova attorno al 1524, Gaspara è figlia dell’orefice Bartolomeo e di Cecilia.

La prematura scomparsa del padre è motivo del trasferimento della famiglia a Venezia, quando Gaspara ha circa sette anni. Nonostante la situazione, la madre riesce a far impartire alla futura poetessa e ai suoi due fratelli, Baldassarre e Cassandra, una formazione completa.

Il legame con il fratello Baldassarre è intenso e la morte di quest’ultimo nel 1544 causa un forte turbamento in Gaspara che medita di intraprendere la vita monastica. Le cose andarono diversamente e, in pochi anni, casa Stampa diviene uno dei salotti mondani più rinomati in Laguna.

Gaspara incanta la città: oltre che bella, aveva spiccate doti artistiche. Cantante, suonatrice di liuto e poetessa, Gaspara teneva uno stile di vita elegante, libero e spregiudicato che diede il “la” a numerosi pettegolezzi sul suo conto.

Non sappiamo se le accuse di essere una cortigiana furono fondate o meno, ma sappiamo che ebbe una relazione, durata tre anni, con il poeta e militare Collaltino di Collalto. È proprio lui il destinatario della maggior parte delle poesie composte da Gaspara.

Le poesie di Gaspara Stampa

Complessivamente, la poetessa compose 311 poesie secondo il modello petrarchesco: le composizioni si distinguono per la loro forma immediata, lontane da formalismi e retoriche che avrebbero avuto l’effetto di appesantire il contenuto delle poesie.

La struggente storia d’amore e il ricorso alla poesia hanno fatto sì che alcuni abbiano visto in Gaspara Stampa una novella Saffo. A contribuire al parallelismo c’è anche la morte prematura sopraggiunta quando la poetessa aveva solo 31 anni.

Gaspara morì il 23 aprile 1554, a Venezia, dopo 15 giorni di sofferenza causata dalle febbri intestinali. Anche la sua morte ha dato vita a diverse chiavi di lettura: secondo alcuni Gaspara si ammalò per le pene di amore patite e le sue condizioni peggiorarono fino a portarla alla morte.

Per altri, stanca di soffrire per amore, Gaspara Stampa si suicidò ingerendo del veleno. Non sappiamo come siano andate le cose, di sicuro la voce di Gaspara rappresenta ancora oggi una delle più toccanti testimonianze della sensibilità femminiale.

LEGGI ANCHE:

L’amicizia fra Vittoria Colonna e Michelangelo raccontata da Valerio Massimo Manfredi

La vita di Margherita Hack a colpi di pedali

La storia dello scrittore che si firma Yasmina Khadra

Louisa May Alcott, femminista e abolizionista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *