Storia

Storia contemporanea: come un conflitto regionale si trasformò nella Prima Guerra Mondiale

La Prima Guerra Mondiale è uno degli eventi più drammatici (insieme a molti altri) della storia contemporanea. Ti sei mai chiesto però come un conflitto, da regionale, si trasformò in una valanga che travolse tutti, fino ad assumere dimensioni mondiali?

28 giugno 1914: un membro del gruppo rivoluzionario “Giovane Bosnia” assassina l’arciduca Francesco Ferdinando.

L’arciduca era il presunto erede al trono dell’Austria-Ungheria, che aveva annesso la Bosnia-Erzegovina diversi anni prima.

La “Giovane Bosnia” stava cercando di rovesciare il dominio dell’Austria-Ungheria nella regione e aveva acquisito armi per una rivoluzione con l’aiuto dei nazionalisti serbi.

L’Austria-Ungheria scoprì questo collegamento e, un mese dopo l’assassinio, dichiarò guerra alla Serbia.

Dal conflitto regionale alla Prima Guerra Mondiale: le cause

Il motivo per cui questo conflitto, inizialmente regionale, degenerò nella Prima Guerra Mondiale, che uccise circa 40 milioni di persone tra soldati e civili, è qualcosa su cui la gente iniziò a discutere fin da quando finì…e il dibattito continua ancora oggi.

Sebbene non ci sia una risposta univoca, parte del motivo per cui la guerra crebbe così tanto, fino a diventare mondiale, ha a che fare con una complicata rete di alleanze che le nazioni europee avevano stretto l’una con l’altra negli anni precedenti al conflitto.

Queste alleanze crearono un equilibrio di potere in Europa, che alcuni speravano avrebbe impedito la guerra. Eppure, per molti Paesi, queste alleanze ebbero l’effetto opposto: li fecero sentire come se non avessero altra scelta, se non quella di unirsi a un crescente scontro internazionale.

Le alleanze prima della Prima Guerra Mondiale

La Prima Guerra Mondiale vide due fazioni principali: le potenze centrali, che includevano la Germania, l’Austria-Ungheria, la Bulgaria e l’Impero Ottomano, e gli Alleati, che comprendevano invece la Francia, la Gran Bretagna, la Russia, l’Italia, il Giappone e, successivamente, gli Stati Uniti.

Con l’eccezione dell’Italia – che aveva cambiato più volte la parte da cui stare – la maggior parte di queste alleanze aveva le sue radici negli accordi prebellici.

Gran parte dell’animosità dietro i due fronti della Prima Guerra Mondiale risaliva al conflitto franco-prussiano del 1870, in cui gli stati tedeschi (guidati dalla Prussia) contrastarono il tentativo della Francia di riaffermare il suo dominio sul continente.

Dopo la guerra, la Prussia e altri stati tedeschi si erano uniti per formare l’Impero Tedesco e, successivamente, avevano stretto anche un’alleanza con la vicina Austria-Ungheria.

Nel 1882, lo stato italiano appena nato, si unì a Germania e Austria-Ungheria, formando la Triplice Alleanza. Nei decenni successivi, gli imperi europei continuarono a creare alleanze e accordi informali, mentre gareggiavano per il potere e i territori coloniali in tutto il mondo.

La Francia stava cercando un alleato contro la Germania e, per questo motivo, nel 1890 formò un’alleanza militare ed economica con la Russia, il cui impero rappresentava una minaccia per il confine orientale della Germania.

Sia la Francia sia la Russia stabilirono gradualmente buone relazioni con la storica rivale della Francia, la Gran Bretagna, dando origine alla Triplice Intesa tra le tre nazioni. Questa “Intesa”, o comprensione, non era un’alleanza militare, ma aiutò a stabilire campi di competizione in Europa.

Il sistema delle alleanze era fondamentalmente un tentativo di creare una sicurezza collettiva, ma in realtà, aveva un altro significato: sostituire un sistema, in cui un intero gruppo di stati competeva tra di loro in modo individuale, con un sistema in cui gli stati gareggiavano tra di loro, in definitiva, in due grandi alleanze. E questo pose le basi per la Prima Guerra Mondiale.

Come “giocarono” le alleanze durante la Prima Guerra Mondiale

Dopo l’assassinio dell’arciduca Ferdinando venne la crisi di luglio. Durante questo mese, l’Austria-Ungheria emise un elenco di richieste alla Serbia.

La Serbia, sapendo che poteva contare sul sostegno della Russia come stato connazionale, rifiutò di cedere a una delle richieste chiave.

L’Austria-Ungheria, in seguito, confermò il suo sostegno alla Germania se avesse accettato di entrare in guerra, e la Russia fece lo stesso con la Francia.

La maggior parte delle persone coinvolte pensavano, o comunque speravano, che dicendo e sapendo che avevano il sostegno dei loro alleati, gli stati avrebbero effettivamente potuto evitare la guerra.

In altre parole, per esempio, l’Austria non oserà fare nulla alla Serbia se sa che c’è la Russia dietro e, allo stesso modo, gli austriaci pensavano che la Russia non avrebbe osato fare nulla se sapeva che dietro di loro c’erano i tedeschi, e così via.

Iniziano le dichiarazioni di guerra

Il 28 luglio 1914, tuttavia, l’Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia. Nella settimana e mezza che seguì, la Germania dichiarò guerra alla Russia e alla Francia, mentre la Gran Bretagna la dichiarò alla Germania e l’Austria-Ungheria alla Russia.

La giustificazione fornita dalla Gran Bretagna per entrare in guerra, tra l’altro, non aveva nemmeno a che fare con la Triplice Intesa con la Francia e con la Russia, ma con qualcosa di più antico.

Il Primo Trattato di Londra del 1839, che imponeva al Belgio di essere sempre uno stato neutrale. Quando la Gran Bretagna entrò in guerra, sostenne che la Germania aveva violato questo trattato invadendo il Belgio.

Nei successivi quattro anni, molte altre nazioni entrarono in guerra. Il Giappone si unì agli Alleati alla fine di agosto del 1914. A novembre l’Impero Ottomano si uni agli Imperi Centrali.

L’Italia, dopo essersi dichiarata inizialmente neutrale, nel 1915 si unì alla guerra per combattere contro la Germania e l’Austria-Ungheria, nazioni con le quali aveva precedentemente stretto un’alleanza. Infine, nel 1917 gli Stati Uniti si unirono agli Alleati.

Il Trattato di Versailles del 1919, che stabilì i termini della fine del conflitto, attribuì la maggior parte delle colpe alla Germania.

Con il risultato che, qualche anno più tardi, non solo fu la causa indiretta della Seconda Guerra Mondiale, ma pure di una delle più grandi tragedie che il mondo abbia mai conosciuto: l’Olocausto del popolo ebraico messo in atto dai nazisti.

In realtà però, con così tante nazioni coinvolte nella guerra, la questione è molto più complicata di quello che appare. Tanto da far discutere ancora oggi gli storici, e non solo.

Di Francesca Orelli

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