L’influenza della ideologia politica sulla percezione delle etnie

In un nuovo studio pubblicato su Philosophical Transactions of Royal Society B, un team di ricercatori ha sfruttato tecniche di neuroimaging per analizzare un effetto di percezione che sembra essere guidato dall’ideologia politica: i conservatori bianchi mostrerebbero infatti una maggiore sensibilità all’ambiguità dei volti di etnia mista piuttosto che nei confronti di volti più scuri.

Per studiare i correlati neurali di tale effetto percettivo, i ricercatori hanno utilizzato il neuroimaging funzionale (fMRI) in modo da carpire il ruolo dei mediatori neurali dell’ideologia politica nella percezione di volti di etnia mista.

Lo studio sulla percezione etnica

Nello studio, 41 partecipanti bianchi come prima cosa dichiaravano la propria ideologia politica in base ad una scala di 11 punti, venendo poi inseriti nel gruppo dei liberali o dei conservatori.

Ai membri dei gruppi separati per ideologia politica venivano quindi presentate immagini di visi generati da un computer, i quali potevano andare da un 100% di bianco ad un 100% di nero con incrementi del 10%.

Nello stesso momento, la risonanza magnetica funzionale permetteva di monitorare l’attività cerebrale dei partecipanti.

I risultati dello studio

Dai risultati ottenuti, si evince come i conservatori mostrino una soglia inferiore nella capacità di percepire volti di etnia mista; questo, in correlazione con la loro maggiore sensibilità verso l’ambiguità etnica e con l’attivazione più marcata dell’insula anteriore, una regione neurale spesso implicata nelle reazioni affettive.

L’insula, inoltre, svolge un ruolo chiave non solo nell’elaborazione emotiva; in particolare, l’insula anteriore è stata spesso associata all’ambiguità nell’elaborazione e ad alcuni effetti legati all’ideologia politica. Proprio per queste ragioni, questa particolare area è stata quella presa in esame per lo studio.

I conservatori, quindi, riuscivano a prendere decisioni sull’etnia che osservavano in maniera più veloce rispetto ai liberali, essendo maggiormente sensibili a quei volti che si presentavano come misti, anche più che davanti a quelli maggiormente scuri.

Nel loro complesso, questi risultati indicano che i conservatori potrebbero provare un’avversione (e quindi una maggiore attenzione) verso l’ambiguità etnica di qualsiasi genere, e sarebbero quindi indotti a cercare di risolvere questa ambiguità più rapidamente rispetto ai liberali.

Mettendo insieme queste nozioni, la ricerca sottolinea come i bianchi appartenenti alla classe conservatrice sarebbero portati ad una sovracategorizzazione nella visione di volti di etnia mista, non tanto a causa di un’avversione per le persone con carnagione scura, ma piuttosto in base ad una reazione affettiva più generale verso la mescolanza etnica.

Combattere i pregiudizi

Già in base a lavori precedenti, era stato possibile osservare come i conservatori bianchi tendessero a classificare volti di etnia mista come appartenenti ad etnie socialmente subordinate.

Data le conseguenze sociali della categorizzazione di gruppi minoritari e il gran numero di persone che ogni giorno vanno incontro ad una categorizzazione solamente parziale, la comprensione dei processi mediante i quali l’ideologia influenza la percezione delle etnie rimane di fondamentale importanza.

Solo analizzando e comprendendo a pieno i meccanismi che portano al pregiudizio verso etnie diverse dalla nostra, infatti, sarà possibile ottenere risultati importanti nel favorire un’eguaglianza sociale che vada oltre il colore della pelle.

Fonti:

“The neural basis of ideological differences in race categorization” by Amy R. Krosch, John T. Jost and Jay J. Van Bavel. Philosophical Transactions of the Royal Society B

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