Il ruolo della caffeina nella concentrazione e nei disturbi del sonno

Mentre l’assunzione di caffè durante il giorno è in grado di migliorare la vigilanza e la concentrazione, soprattutto se si è stati privati delle normali ore di sonno, diminuirne il consumo circa prima di andare a dormire limita gli effetti della caffeina sui disturbi del sonno.

Il caffè nella vita quotidiana

La caffeina viene consumata quotidianamente da circa l’80% della popolazione mondiale, spesso per i suoi benefici nel promuovere il focus attentivo. I suoi effetti, però, possono durare per diverse ore, a seconda di quanto velocemente o lentamente venga metabolizzato dall’organismo.

Soprattutto in Italia, il caffè viene consumato quotidianamente per il piacere del suo gusto. Certe volte, una buona miscela bella carica può diventare fondamentale per coloro che sono soggetti a deprivazione del sonno e per chi deve adattarsi a nuovi cicli sonno-veglia, come i pendolari o i lavoratori con turni variabili.

L’Istituto per le informazioni scientifiche sul caffè (ISIC) ha pubblicato recentemente un nuovo rapporto, intitolato “Caffè e sonno nella vita quotidiana“, scritto dalla professoressa Renata Riha, ricercatrice del Dipartimento di medicina del sonno dell’Università di Edimburgo.

Le ultime evidenze sugli effetti del caffè sul sonno sottolineano come bere il caffè nelle prime ore della giornata possa aiutare a sostenere i livelli di vigilanza e concentrazione, soprattutto quando non si è dormito bene o le giuste ore; diminuire l’assunzione sei ore prima di coricarsi, invece, può aiutare a ridurre il suo impatto sul sonno.

I disturbi del sonno e la relazione con il caffè

In coloro che soffrono di disturbi del sonno, il caffè può aiutare a mitigare efficacemente il deterioramento cognitivo a breve termine causato dalla perdita di sonno. Ciò è stato evidenziato in uno studio che ha scoperto come consumare 300 mg di caffeina (o tre tazze di caffè) al giorno può aiutare a migliorare l’attenzione, i tempi di reazione, la precisione e la memoria dei soggetti nei primi tre giorni di sonno scarso. Questo, rispetto all’uso del caffè decaffeinato.

Il consumo di caffeina migliora le prestazioni psicomotorie, ad esempio, nei componenti delle squadre mediche di emergenza. Tuttavia, bisogna considerare l’altra faccia della medaglia, ovvero l’influenza dello stesso sulla qualità e sulla durata del sonno successivo.

Inoltre, il rapporto evidenzia un’altra relazione interessante tra l’impatto dei tempi di consumo del caffè sul tempo di sonno e sulla qualità di quest’ultimo, specialmente se la consumazione avviene prima di andare a dormire.

I risultati del rapporto suggeriscono, quindi, che l’effetto della caffeina sul sonno dipende sia dalla quantità consumata durante il giorno, sia dalle suscettibilità individuali e dalle abitudini di consumo. Per chi è sensibile alla caffeina, limitarne il consumo sei ore prima del sonno sembra essere fondamentale per ridurne gli effetti.

Fonti:

Coffee and sleep in everyday lives

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