CinemaSpettacolo

Spinning Out: pattinaggio, amore e malattia nella sfortunata serie su Netflix

Uscita a gennaio 2020 e cancellata, purtroppo, dopo un solo mese, Spinning Out è la serie ideata e diretta da Samantha Stratton dedicata al mondo del pattinaggio artistico competitivo. Il cuore della serie, e la ragione per cui secondo noi avrebbe dovuto riscontrare maggior successo, è il modo in cui viene affrontato l’argomento della malattia mentale e dei suoi effetti sulla vita di chi ne è affetto.

La trama

Kat Baker è la nuova promessa del pattinaggio artistico, ma il giorno della sua esibizione alle interregionali, un salto sbagliato le causa una brutta ferita alla testa e la costringe a ritirarsi. Affetta da bipolarismo fin da bambina, malattia trasmessa dalla madre e con la quale le due faticano a convivere, per Kat comincia un periodo nero nel quale deve capire cosa vuole davvero nella vita.

L’incontro con Justin, abilissimo pattinatore, e la sua proposta di diventare partner sul ghiaccio dà a Kat una seconda possibilità. Ma la malattia della madre e la sua diventano la sfida più grande da vincere per arrivare a coronare i suoi sogni.

Spinning Out: e se la pattinatrice fosse bipolare?

Spinning Out

Come abbiamo premesso, Spinning Out è una di quelle serie dal destino fortunato. Arrivata su Netflix agli inizi di gennaio 2020, è stata cancellata il mese successivo per le poche visualizzazioni ottenute. Un vero peccato perché, a ben guardare, si tratta forse di una delle serie più coraggiose (anche se non perfette) degli ultimi anni.

Il tema principale è la difficoltà di convivere con una malattia mentale, in un mondo in cui spesso si rischia di venire definiti proprio da tale malattia. Kat cresce nascondendo a tutti il suo disturbo bipolare e la cosa, come è chiaro fin dalle prime puntate, finisce per ritorcersi contro di lei. Nel corso della prima e unica stagione vediamo affrontati diversi temi collegati alla malattia che spesso vengono tralasciati da altre serie.

L’imbarazzo, la paura di essere giudicati e non compresi. Ma anche la fatica dell’assumere medicinali che tengono a bada la malattia e con essa anche le emozioni più spontanee; così come l’istintivo e distruttivo bisogno di sentirsi liberi smettendo di prendere questi farmaci. Con tutte le tragiche conseguenze del caso.

Spinning Out non è certo una serie perfetta, e forse questo ha contribuito alla sua cancellazione. Ma è di certo una serie molto particolare, capace di guardare in faccia il mondo dello sport e quello della malattia e di vedere cosa succede quando i due si scontrano. Essendo una pattinatrice professionista, infatti, Kat si trova spesso a dover scegliere tra la propria salute e il successo sul ghiaccio, così come nella vita privata tra la verità e il rischio di perdere le persone che ama.

La trama ha più di un difetto, e in alcune parti scivola nei soliti cliché del genere teen-movie, nei quali fraintendimenti e litigi esagerati sono quasi all’ordine del giorno. Eppure, noi ve la consigliamo lo stesso, sia se siete amanti del pattinaggio artistico (le coreografie e le esibizioni sono state eseguite da pattinatori di figura professionisti canadesi) sia se volete semplicemente approfondire il tema della malattia mentale.

LEGGI ANCHE

Tonya: la vita della pattinatrice tra violenza e resilienza

Le migliori spy story del cinema e della tv- Parte 1

Le migliori spy story del cinema e della tv- Parte 2

Sitara: Let girls dream – combattiamo per i sogni delle bambine

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *