Il sistema nervoso enterico: un secondo cervello all’interno dell’intestino (II parte)

Dopo aver definito a grandi linee le componenti del sistema nervoso enterico, è necessario approfondire le meccaniche che ne consentono il funzionamento in concomitanza con le altre componenti del sistema nervoso presenti nel nostro organismo.

Il rapporto tra sistema nervoso enterico e sistema nervoso centrale

Il sistema nervoso enterico è in grado di funzionare autonomamente, anche se la normale funzione digestiva richiede in ogni caso dei collegamenti con il sistema nervoso centrale (SNC). Questi legami si basano su fibre parasimpatiche e simpatiche che sono in grado di collegare il sistema nervoso centrale anche direttamente con il tratto digestivo.

Attraverso queste connessioni incrociate, l’intestino è in grado di fornire informazioni sensoriali al SNC, e allo stesso tempo il SNC può influenzare le diverse funzioni gastrointestinali. In questo modo, ad esempio, stimoli appetitivi provenienti dall’esterno possono determinare la preparazione del sistema digerente all’assunzione di cibo.

Generalmente, la stimolazione simpatica provoca l’inibizione della secrezione gastrointestinale e dell’attività motoria, così come la contrazione degli sfinteri gastrointestinali e dei vasi sanguigni.

Di converso, gli stimoli parasimpatici tipicamente hanno la funzione di stimolare queste attività digestive. Alcune delle principali funzioni basate sulle interconnessioni nervose all’interno del tratto digerente riguardano i riflessi, fondamentali per favorire un solido sistema di controllo.

Due esempi, in tal senso, sono il riflesso gastro-colico, grazie al quale la distensione dello stomaco stimola l’evacuazione del colon, ed il riflesso entero-gastrico, attraverso il quale la distensione e l’irritazione dell’intestino tenue sono in grado di determinare la soppressione della secrezione e dell’attività motoria nello stomaco.

Problematiche del sistema nervoso enterico

Per quel che riguarda le patologie che interessano il sistema nervoso enterico, sicuramente le alterazioni congenite e acquisite sono tra le cause maggiori di malattie del tratto digerente; tra queste sono presenti disturbi della motilità dell’intestino tenue, ostruzioni dello sbocco gastrico e megacolon.

Inoltre, sono diverse le evidenze secondo cui le vie di collegamento tra sistema enterico e centrale siano responsabili di disfunzioni gastrointestinali che possono portare a distensione addominale, sazietà precoce e dolori addominali.

Un altro campo di interesse riguarda l’associazione tra stress e disturbi gastro-intestinali funzionali. Anche se un’associazione di questo tipo è sicuramente presente, è necessario precisare che i dati degli studi condotti sottolineano spesso come questa interazione sia per lo più di tipo ascendente, ovvero dall’intestino al cervello. Proprio per questo, sembra più plausibile che problematiche all’apparato digerente possano portare a sofferenze di tipo psicologico, piuttosto che il contrario.

Ciò che appare evidente, in ultima analisi, è l’interazione costante e bidirezionale tra cervello e intestino. Le funzionalità gastrointestinali sembrano essere strettamente legate alle nostre emozioni e sensazioni, e, al pari del resto del corpo, meritano le nostre cure e la nostra attenzione per favorire anche il benessere della mente.

fonti:

Conti, Fiorenzo. e Battaglia-Mayer, Alexandra., Fisiologia medica, 2. ed, Edi-Ermes, 2010, ISBN 9788870513479OCLC 848777382.

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