Roma: scoperta un’intera città sottoterra

Gli archeologi hanno scoperto un’intera città romana, sepolta sotto strati di terra, usando un radar penetrante per il terreno.

Questo strumento, che fa parte degli ultimi arrivati delle moderne tecniche di ricerca archeologica, ha permesso agli studiosi di dare un’occhiata più da vicino a quello che si nascondeva nel sottosuolo e anche l’edificio sepolto.

Usando una quad bike, e altre macchine sofisticate, gli archeologi sono stati capaci di rilevare il tesoro nascosto tramite le onde radio.

Falerii Novi, la cittadina romana riportata alla luce dalle nebbie del passato

Falerii Novi, questo era il nome della cittadina sepolta, era situata nei pressi di Roma e ospitava un complesso termale, un tempio e un mercato.

I ricercatori dell’Università di Cambridge e di Gand, che l’hanno rinvenuta, hanno dichiarato di aver trovato anche un tesoro pubblico unico.

Sotto infatti ci sarebbe nascosto anche un grande teatro, complessi abitativi per la classe operaia e un sistema di tubature dell’acqua.

Il sito è considerato un hotspot per i suoi reperti affascinanti ed è anche lo scavo romano più studiato del mondo.

Il conflitto tra Falerii Novi e Roma e la “rivincita” della piccola città

Gli antichi romani conquistarono Falerii Novi intorno al 241 avanti Cristo e presero possesso di tutte le proprietà degli indigeni, dalle armi agli schiavi, fino ai possedimenti territoriali.

Falerii Novi venne poi demolita, mentre i Faliscani e la loro lingua vennero dichiarati “non esistenti” per oltre un secolo.

Dopo che l’Impero Romano cadde in rovina, Falerii Novi, come già accaduto ad altre città romane, venne abbandonata.

Oggi però è conosciuta con un nome diverso: Civita Castellana. E l’ultimo esame dell’area ha permesso ai ricercatori di mappare le parti più antiche e le caratteristiche nascoste della città.

Gli archeologi che usano il radar a penetrazione terrestre (GPR) irradiano i raggi nella Terra e, grazie a questo strumento speciale, possono fare delle scoperte sorprendenti.

Radar a penetrazione terrestre (GPR): la tecnologia sensibile che ascolta “un eco”

La scoperta dell’antica Falerii Novi ha dimostrato, per la prima volta, il potenziale di un radar penetrante nel terreno. Uno dei ricercatori però riteneva già che la tecnologia potesse rivoluzionare i progetti futuri.

Il professor Martin Millett, dell’Università di Cambridge, ha dichiarato:

Il livello di dettagli forniti da questo lavoro mostra come questo tipo di indagine abbia il potenziale per rivoluzionare gli studi archeologici dei siti urbani. Non vi è alcun dubbio che questa tecnologia cambierà radicalmente i modi in cui l’urbanizzazione romana potrà essere compresa.”

Grazie alla tecnologia, infatti, sono state fatte ulteriori scoperte rispetto alle ricerche precedenti.

Di Francesca Orelli

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