Marcel Proust e le difficoltà a farsi pubblicare il suo capolavoro “Alla ricerca del tempo perduto”

Indubbiamente, oggi giorno “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust è considerato, a buon diritto, un capolavoro e pietra miliare della letteratura francese e mondiale. L’unico romanzo che Proust scrisse, tuttavia, fece fatica a essere pubblicato.

Alla ricerca del tempo perduto

Composto da Proust nella camera da letto dell’appartamento sito in boulevard Hausmann a Parigi, il romanzo inizia con la celeberrima consumazione della madeleine, l’evento fortuito che dà il la al riemergere, nella coscienza del narratore, di tutto un mondo dimenticato.

Da qui, l’autore tratteggia un puntuale e immenso quadro della società francese dell’epoca, comprendendo tanti aspetti, come le leggi o il linguaggio, ma anche le passioni, fra le quali quella per l’arte: il protagonista scoprirà una profonda vocazione, proprio in questo “tempo perduto”.

La struttura del romanzo si articola in sette parti: la prima “Dalla parte di Swann o La strada di Swann” del 1913; la seconda “All’ombra delle fanciulle in fiore” è del 1919 e si aggiudicò il premio Goncourt mentre l’anno successivo uscì “I Guermantes”.

La quarta parte, “Sodoma e Gomorra” esce fra il 1921 e il 1922. Postume sono, infine, le ultime tre parti: “La prigioniera” è del 1923, a cui seguono, nel 1925, “La fuggitiva” e, nel 1927, “Il tempo ritrovato”.

Le difficoltà per la pubblicazione

Trovare un editore non fu un’impresa semplice per Marcel Proust. Il primo tentativo di pubblicare “Alla ricerca del tempo perduto” risale al 1912: Proust inviò la prima parte del manoscritto a Fasquelle che era editore, fra gli altri, di Emile Zola.

Ritenuto probabilmente troppo innovativo per i tempi, il romanzo non venne pubblicato; nemmeno l’invio a Nouvelle Revue Française, una rivista di letteratura fondata da intellettuali, ebbe buon esito, ricevendo il rifiuto anche da parte dello scrittore Andrè Gide.

Le cose cambiano quando, dopo il rifiuto dell’editore Grasset, Proust propose di sostenere le spese di stampa e pubblicità del romanzo, lasciando all’editore una quota di incassi sulle vendite: Grasset, a queste condizioni, approvò immediatamente la pubblicazione.

Il romanzo vide, finalmente, la luce e, allo stesso tempo, Proust incassò un successo personale: Gide capì di aver perso un ottimo affare e rimediò. Riuscì, infatti, a convincere l’editore Gallimard di pubblicare le rimanenti sei parti del libro.

Il resto è storia: “Alla ricerca del tempo perduto” è oggi considerato uno dei principali libri della letteratura mondiale, annovera oltre 3000 pagine  e 1,2 milioni di parole (nell’edizione in lingua originale edita da Gallimard fra il 1988 e il 1989), attestandosi fra i 10 libri più lunghi di sempre.

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