Walter Scott: il primo scrittore-produttore

Stendardi e tornei sono le immagini che Walter Scott ha, forse, meglio di chiunque altro descritto nei suoi romanzi, divenendo nel tempo il papà di un genere letterario che avrà molta fortuna, il romanzo storico.

I suoi romanzi, ambientati principalmente nel Medioevo, saranno una pietra miliare nel genere e un esempio per molti scrittori, incluso Alessandro Manzoni che, probabilmente, senza aver prima letto Ivanhoe non avrebbe composto I Promessi Sposi.

Ivanhoe: il romanzo storico per definizione

Come accennavo, Ivanohe è forse il romanzo scritto da Walter Scott più famoso: pubblicato nel 1819, è ambientato nell’Inghilterra del XII secolo, nell’epoca di Riccardo Cuor di Leone: il re Riccardo, fallita la crociata, rientra in Inghilterra dove suo fratello Giovanni ha usurpato il trono.

Descrizioni minuziose di ambienti, i luoghi caratteristici, come il bosco o il castello, passma anche personaggi secondari, come il buffone Wamba, sono gli elementi che Scott usa per descrivere e raccontare un periodo storico in tutte le sue sfaccettature.

Sebbene sia il più famoso, Ivanhoe non è l’unico romanzo firmato Scott: ambientato nella Scozia di inizio Settecento Waverley si concentra sullo scontro fra la realtà ancora feudale dei clan scozzesi con quella industrializzata dell’Inghilterra.

A Waverley segue diversi altri romanzi di ambientazione scozzese: ricordiamo Guy Mannering e Rob Roy, ma anche La sposa di Lammermoor che verrà trascritta in musica dal compositore italiano Gaetano Donizetti (Lucia di Lammermoor).

Oltre alla La sposa di Lammermoor saliranno sul palco anche La donna del lago, con musiche di Gioacchino Rossini, e La fanciulla di Perth  il cui adattamento teatrale sarà del compositore Georges Bizet.

La produzione di Walter Scott a fini profittevoli

Abbiamo visto che Walter Scott ha dato vita a un genere letterario nuovo, quello del romanzo storico; accanto a quest’aspetto, di Scott va sottolineata anche la vasta produzione letteraria che, fra i primi nella letteratura, è dettata da fini di lucro.

Scott, infatti, scrisse tantissime opere, tenendo un ritmo incalzante dettato dalla necessità di ripagare i debiti che la casa editrice di cui era socio aveva contratto; questa sua produzione finalizzata al profitto ha fatto sì che in molti lo hanno inquadrato come il primo scrittore produttore.

Si affaccia in questo periodo un nuovo concetto di arte, finalizzata a essere venduta sul mercato e, quindi, ad avere un valore, un prezzo di scambio assoggettato alle regole dell’economia e, in particolare, alle leggi capitalistiche.

Scott, pressato da motivi economici, si inserisce a pieno titolo in questo nuovo modo di vedere la letteratura, di scrivere assecondando i desideri del pubblico e pubblicando opere che possano poi essere vendute facilmente.

Descritto un passato quasi idealizzato e bloccato nel suo presente di conti da far quadrare, Scott rappresenta uno scrittore che traghetta la letteratura verso la nostra arte moderna, fatta di bellezza, ma anche di pubblico esigente e conti da far quadrare.

LEGGI ANCHE:

Fra storia e letteratura: la serie su Scipione l’Africano

Il cardinale Federigo Borromeo raccontato da Alessandro Manzoni

Aldo Manuzio, l’editore visionario che ha rivoluzionato la tipografia

Epidemie nella storia: ecco le 10 peggiori che hanno messo a dura prova il genere umano

Condividi

Rispondi