Letteratura

Antenore, dall’Iliade all’Inferno passando per Padova

Ettore, Achille, Enea e molti altri personaggi dei poemi classici sono noti alla stra grande maggioranza di noi: l’Iliade e l’Odissea, infatti, vengono studiate a scuola e molti ricordano le ore trascorse a leggere delle gesta degli eroi omerici.

Accanto ai più personaggi più conosciuti ce ne sono altri, le cui imprese sono altrettanto interessanti. Uno di questi, ad esempio, è Antenore, personaggio citato da Virgilio nell’Eneide e da Dante nell’Inferno.

Chi era Antenore

Antenore era un troiano, pare un consigliere di re Priamo che, prima dello scoppio della guerra di Troia, abbia cercato di persuadere i suoi concittadini a rendere Elena al marito Menelao e, dunque, di evitare lo scoppio della guerra.

Come ben sappiamo, i troiani non ascolteranno le ragioni di Antenore e la guerra più famosa della letteratura avrà inizio. E anche una fine che Antenore riuscirà a vivere. Sebbene sia pacifico che Antenore sia ancora vivo alla fine della guerra di Troia, diverse sono le opinioni che gli antichi ci hanno lasciato.

Secondo alcuni, infatti, Antenore era un traditore: avrebbe consegnato ad Ulisse e Diomede il Palladio, cioè il talismano dell’invincibilità troiana, a fronte della garanzia, da parte degli Achei, dell’incolumità sua e della sua famiglia.

Secondo altre fonti, invece, Antenore riuscì a salvarsi dalla furia nemica grazie all’atteggiamento moderato che avrebbe assunto nel corso del conflitto. Ad ogni modo, Antenore riuscì a scappare insieme alla sua famiglia da Troia.


Antenorea e il IX girone dell’Inferno

Le avventure del nostro eroe in fuga da Troia, insieme ai figli sopravvissuti al conflitto e alla moglie Teano, sono narrate dal celebre scrittore latino Virgilio. Secondo Virgilio, Antenore arrivò nel Nord Italia e, in particolare, in Veneto dove fondò una nuova città, Antenorea, l’odierna Padova

Risalendo il Brenta, arrivò fino a Padova nel 1185 a.C.. Il luogo per la fondazione della città fu scelto in maniera piuttosto curiosa: contro uno stormo di uccelli in volo, Antenore scagliò una freccia e laddove cadde l’uccello morto venne fondata la città.

A Padova possiamo ancora oggi trovare quello che viene considerato il sarcofago di Antenore; secondo alcuni, ma sembra non ci siano riscontri storici, Dante Alighieri soggiornò in un palazzo situato nei pressi della tomba del mitico fondatore della città.

Vero oppure no, non lo sappiamo; c’è di certo che Dante dedicò ad Antenore il IX girone dell’Inferno, riservato a coloro che hanno tradito la patria. I condannati sono seppelliti fino alla cintura e la parte superiore del corpo viene lasciata in balia di venti gelidi.


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