Sezione della carota di roccia

Carotaggio da record: estratto oltre un km di rocce provenienti dal mantello terrestre

È denominata Atlantic Massif una regione sottomarina caratterizzata da una forma vagamente a cupola che si estende per circa 16 km e si eleva fino a oltre 4 km rispetto al fondale dell’oceano Atlantico settentrionale. Qui è stato effettuato un carotaggio nella roccia da record che terrà impegnati i ricercatori negli anni a venire.

Questa vera e propria montagna parte della catena montuosa più lunga del mondo, la Dorsale Medio Atlantica, ed è formata da rocce del mantello terrestre che si formano in profondità fra i confini delle placche tettoniche chiamate peridotiti.

Atlatis Massif e la Città Perduta
La struttura dell’Atlantis Massif con la Città Perduta, ecosistema creato dalle bocche idrotermali (immagine NASA (CC BY 2.0))

I primi tentativi di carotaggio mirati allo studio del mantello terrestre risalgono agli anni Sessanta

I geologi dell’International Ocean Discovery Program a bordo della nave scientifica JOIDES Resolution hanno in questo punto estratto grazie a un’apposita trivella una carota di roccia della sbalorditiva lunghezza di 1267 metri.

Non si tratta di un primato per quanto riguarda la profondità a cui si sia riusciti a scavare, ma quest’area è stata scelta proprio perché in una sorta di rigonfiamento spinge verso la superficie il materiale del mantello come la serpentinite che solitamente giace a profondità assai più elevate. Inoltre la crosta terrestre è molto più sottile in questi punti sul fondo dell’oceano rispetto alle piattaforme continentali.

Nel 1989 nella penisola russa di Kola si giunse infatti fino a 12.2 km in profondità nella crosta terrestre, questo rappresenta il punto più profondo mai raggiunto: le rocce estratte a tre km risultarono sostanzialmente identiche a quelle lunari (ulteriore conferma sull’ipotesi di un origine comune di Luna e Terra) mentre ancora a 10 km di profondità sono state trovate tracce fossilizzate di organismi viventi.

Il campo idrotermale della Città Perduta, ecosistema sottomarino

Oltre agli studi di carattere puramente geologico atti a comprendere la struttura e l’evoluzione del nostro pianeta in sé e per sé, questo genere di ricerche ha come ulteriore e importante obiettivo chiarire l’enigma delle origini della vita sulla Terra.

Le rocce del massiccio contengono olivina, sostanza che reagendo con l’acqua nel processo della serpentinizzazione produce idrogeno, fonte di cibo essenziale per la vita microbica. La regione è non a caso nota per l’area ribattezzata Città Perduta (Lost City), ricca di camini idrotermali che rilasciano appunto idrogeno ma anche metano e, in quantità minori altri elementi (inclusi metalli) creando un vero e proprio ecosistema locale in grado di supportare svariate creature marine.

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