Irène Némirovsky e Goliarda Sapienza, due autrici “riscoperte”
Bauli impolverati e pacchi di carte tenuti insieme da spago sono gli elementi che, per primi, ci vengono in mente quando pensiamo alla “riscoperta” di alcuni libri e autori, operazione che di recente ha portato alla ribalta del grande pubblico autrici come Irène Némirovsky.
Romanticismo a parte, il ripescaggio di un autore è un’operazione editoriale che richiede tempo e fatica alle case editrici, che devono scandagliare una grandissima quantità di materiale, tenendo a mente di intercettare i desideri del pubblico.
Oggetto dell’attenzione degli editori sono opere di autori che da tempo non sono date alle stampe, oppure opere che non sono mai state tradotte. L’operazione può avere un buon esito oppure no: nel primo caso parliamo di riscoperta.
Fra le “riscoperte” più riuscite negli ultimi anni ci sono state diverse autrici, fra cui Shirley Jackson, Irène Némirovsky e Goliarda Sapienza; più recentemente è stata pubblicata l’opera “Infanzia” della scrittrice danese Tove Ditlevsen.
“Suite francese” di Irène Némirovsky
La scrittrice Irène Némirovsky morì nel campo di concentramento di Auschwitz a soli 39 anni, lasciando incompiuto un romanzo che doveva essere composto da cinque parti. Le prime due parti, “Temporale di giugno” e “Dolce”, compongono “Suite francese”, pubblicato nel 2004.
Dopo più di cinquant’anni di oblio, il romanzo venne dato alle stampe da Denise Epstein, la primogenita di Irène, riscuotendo un grande successo di pubblico e critica, la traduzione in oltre 38 lingue e l’aggiudicazione del premio Prix Renaudot.
Il libro è stato anche trasposto sul grande schermo dal regista Saul Dibb nel 2014 e ha visto nei panni di Lucille Angellier Michelle Williams, mentre in quelli di Bruno von Falk l’attore Matthias Schoenaerts.
“L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza
L’edizione integrale del libro “L’arte della gioia” uscì nel 1998, due anni dopo la scomparsa dell’attrice e scrittrice Goliarda Sapienza che riuscì, in vita, a farsi pubblicare solamente la prima parte dell’opera, nel 1994.
Il testo, ritenuto troppo immorale, non trovò accoglienza nelle case editrici e fu solo grazie al marito di Sapienza, l’attore e scrittore Angelo Pellegrino, che decise di pagare di tasca propria la stampa che l’opera venne pubblicata.
Complice una puntata televisiva dedicata a Goliarda Sapienza e alla pubblicazione in alcuni altri paesi europei, il testo attirò attenzioni e interesse: fra il 2008 e il 2009, la casa editrice Einaudi prima e Mondadori dopo pubblicano il testo.
La storia di “Suite francese” e de “L’arte della gioia” sono solo due esempi di come testi spesso dimenticati o, magari, immessi nel mercato in un momento sbagliato possono, a distanza di tempo, convincere pubblico e critica.
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