I 9 mondi vichinghi: Múspellsheimr

Le fonti principali che ci narrano della mitologia norrena, ovvero l’Edda poetica e l’Edda in prosa, ci forniscono solo qualche nozione sui 9 mondi vichinghi; legati tra loro da Yggdrasill, l’Albero del Mondo, questi formano il cosmo nel quale si ambientano le leggende nordiche.

I 9 mondi vichinghi

  • Múspellsheimr
  • Hel

Il regno del fuoco, quello del ghiaccio e la nascita delle stelle

Múspellheimr (traducibile come “terra delle fiamme”) e denominata a volte Múspell, è definibile come il mondo del fuoco. Rispetto al Niflheimr, ovvero il mondo del ghiaccio, il Múspellheimr è composto da fuoco puro ed abitato dai Giganti del fuoco.

Viene descritta come una regione lucente, particolarmente torrida, dove nessuno che non vi sia nato può resistere all’atmosfera.

La fusione del ghiaccio e del fuoco di questi due regni agli antipodi determina l’origine dell’acqua nel Ginnungagap, l’abisso cosmico esistente già prima della creazione dei 9 mondi.

Un altro elemento suggestivo fortemente legato a questo mondo riguarda la volta celeste. Secondo la ricostruzione di Snorri Sturlurson, sarebbe proprio il Múspellheimr il luogo da cui nascono le stelle:

“Poi presero scintille e fiammelle, che correvano libere, e furono lanciate fuori dal Múspellheimr, e le posero nel mezzo del Ginnungagap nel firmamento, sia in alto che in basso, affinché illuminassero cielo e terra.”

Sutr, il gigante del fuoco

Nel regno del Múspellheimr imperia la figura di Sutr, capo dei Giganti del fuoco. Secondo la profezia che vede nel Ragnarǫk la fine di tutto, Sutr si scontrerà e ucciderà il dio Freyr, incendiando l’intero mondo con la sua gigantesca spada fatta di fiamme.

Prima di quel momento, come descritto nel Gylfaginning, prima parte dell’Edda in prosa di Snorri Sturlurson, il compito di Sutr sarà sempre quello di proteggere e sorvegliare il mondo del fuoco.

Naglfar, la nave di unghie

Nel Múspell è presente anche Naglfar, la più grande nave funeraria esistente nei 9 mondi; questa è costituita da unghie dei morti che trasporta dopo il loro trapasso. Proprio per questo, nel mondo terreno dei vichinghi si era soliti prestare molta attenzione allo stato delle unghie nel momento della morte.

Stando al volere degli dèi, infatti, era necessario non morire con le unghie troppo lunghe, in modo da non mettere a disposizione troppo materiale per la continua costruzione di Naglfar, poiché quando la nave funeraria sarebbe stata pronta, questa avrebbe permesso a Loki e alle altre forze del male di avanzare per la battaglia finale contro gli dèi durante il Ragnarǫk.

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