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Potrebbe avere mezzo miliardo di anni il fossile rinvenuto da un ricercatore seienne nel giardino di casa

Siddak Singh Jhamat, sei anni, stava portando avanti il suo abituale lavoro di ricerca di cocci, frammenti di mattoni, lombrichi e analoghe amenità nel giardino di casa a Wassal, nelle West Midlands inglesi, quando si è imbattuto in un oggetto dalla forma curiosa.

Scavando ulteriormente, in loco è emerso anche un blocco di sabbia solidificata

Il giovane, detto amichevolmente Sid, lo descrive come simile a un corno oppure a un dente o a un artiglio; in effetti è stato solo quando suo padre Vish Singh ha sottoposto il ritrovamento all’attenzione del gruppo di appassionati di fossili di cui egli stesso è membro su Facebook che è emersa la reale portata della scoperta.

Si tratterebbe infatti del fossile di una Rugosa (o tetracorallo), un ordine di coralli vissuti per gran parte del Paleozoico (fra 542 e 251 milioni di anni fa). Il nome è un chiaro riferimento all’aspetto esteriore di questi celenterati e l’esemplare in questione nello specifico potrebbe risalire fino a 488 milioni di anni fa, quando queste creature, si ritiene, apparvero sulla Terra, ovvero durante l’Ordoviciano (il secondo dei sei o sette periodi, a seconda dei continenti, in cui è suddiviso il Paleozoico).

L’Inghilterra subacquea

All’inizio del Paleozoico la Terra presentava i continenti di Gondwana, una più piccola Laurasia e altre piattaforme continentali minori; avrebbero cominciato a unirsi circa 300 milioni di anni fa, per formare la Pangea fra il termine del Paleozoico e l’inizio del Mesozoico. Fra questi due periodi, al termine del Permiano, si verificò la più grande estinzione di massa che colpì il pianeta e che avrebbe dato il via libera alla diffusione dei dinosauri.

La Gran Bretagna quindi si è trovata sia a formare una terra unica col Nordamerica che a giacere sotto la superficie dell’oceano. L’area in cui vive la famiglia Singh non è nota per la presenza di fossili come la Jurassic Coast che si affaccia sulla Manica (patrimonio dell’umanità dell’UNESCO), ma a saper guardare non esistono luoghi al mondo in cui non sia possibile trovare testimonianze fossili del passato del pianeta. Anche nel giardino di casa.

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