Psicologia

La piramide dei bisogni di Maslow

Di cosa abbiamo veramente bisogno per vivere felici? Una domanda alla quale è difficile rispondere in maniera netta ed inequivocabile.

La psicologia si è lanciata per più di un secolo in un dibattito su quali siano i veri “traghettatori” della motivazione umana, e su quali siano le caratteristiche che spingono l’uomo a ricercare cose nuove o già note per garantirsi una felicità mai troppo scontata.

La piramide di Maslow (1954) svolge un ruolo importante, dal punto di vista teorico, per tracciare un sistema integrato che metta in relazione bisogni di diverso genere, tanto da essere spesso annoverata come il migliore approccio tra i modelli emersi negli anni sull’argomento.

Una gerarchia dei bisogni umani

L’idea di partenza è piuttosto semplice: è possibile elaborare una gerarchia dei bisogni umani, secondo la quale è necessario soddisfare quelli che stanno più in basso per far si che quelli successivi assumano rilevanza dal punto di vista motivazionale. La piramide si costituisce quindi di 5 diversi livelli:

  1. Bisogni fisiologici (es. fame, sete, sessualità);
  2. Bisogni di salvezza, sicurezza e protezione;
  3. Bisogni di appartenenza (es. affetto, identificazione);
  4. Bisogni di stima, di prestigio, di successo;
  5. Bisogni di realizzazione di sé (riguardano la possibilità di realizzare la propria identità e le proprie aspettative occupando una posizione soddisfacente nel proprio gruppo sociale).

A partire dalla base della piramide, gli individui progrediscono dai bisogni fisiologici a quelli di ordine superiore, fino ad arrivare all’apice della piramide, ovvero il bisogno di realizzarsi secondo le proprie attitudini e potenzialità.

L’utilità ed i limiti della piramide di Maslow

La bontà del modello concettualizzato da Maslow non deriva soltanto dalla sua semplicità ed immediatezza che a prima vista sembra fornire, ma soprattutto dall’utilità dimostrata nella pratica psicologica nel corso degli anni.

Sia in ambito scolastico che lavorativo, l’applicazione di tali principi ha permesso di finalizzare attività di questo genere verso una crescita personale che andasse oltre i semplici bisogni basilari dell’individuo.

Ad ogni modo, la piramide rappresenta solo una semplificazione alla quale agganciare una analisi più accurata che può dare risultati totalmente diversi a seconda della singola persona presa in questione.

In particolare, le variabili legate alle singole personalità sono quelle che più di tutte sfuggono alla gerarchia elaborata da Maslow. Una delle critiche più importanti vorrebbe, infatti, questa scala intesa in termini più che altro funzionali alla sopravvivenza, piuttosto che legati ad una vera affermazione sociale.

Inoltre, rimane evidente come l’ordine dei diversi livelli non debba necessariamente corrispondere per tutti. Come spesso accade, infatti, un modello di successo è soprattutto utile a tracciare una linea di pensiero, rappresentando un punto di inizio per un avanzamento del sapere e per la formulazione di nuove domande e precisazioni.

fonti:

Maslow, A. (1954). Motivation and Personality

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