Fuorilegge del West: ecco i 5 che (sceriffi malgrado) sono passati alla storia
Spietati assassini, uomini e donne dal grilletto facile e che non si facevano troppi problemi ad usare la violenza in caso di necessità (e per mettere le mani su un ricco bottino), i fuorilegge del West continuano ad affascinare con le loro gesta. Ecco i 5 più famosi, che oltre a creare non pochi problemi agli sceriffi, sono passati alla storia.
Assalti ai treni. Furti di cavalli. Sottrazioni di bestiame. Sparatorie. Omicidi a sangue freddo.
I più famigerati fuorilegge del selvaggio West sono stati a lungo dipinti come audaci rapinatori e spavaldi assassini da quando le storie delle loro gesta sono apparse per la prima volta sui tabloid americani.
Le loro storie sono state raccontate in migliaia di modi – in romanzi da quattro soldi, programmi televisivi e film di Hollywood – per adattarsi agli ideali di frontiera dell’individualismo robusto e dello spirito pionieristico.
Gli americani, anche se non lo ammetteranno mai davanti a te, amano i perdenti, delle persone che alzano la testa contro i tiranni e vivono ai limiti della legge.
Jesse James e Billy the Kid, per esempio, incarnano appieno quello spirito ribelle. E gli americani, manco a dirlo, spesso sono disposti a chiudere un occhio sulle loro azioni criminali e a vedere, unicamente, l’aspetto più romantico di questi ribelli.
Elencarli, e ricordarli, tutti sarebbe un’impresa impossibile, in quanto il West abbondava di fuorilegge più o meno famosi, ma per la gioia dei più curiosi, siamo andati a sbirciare le vite di 5 dei più famigerati fuorilegge del West del XIX secolo, le cui leggende popolari sopravvivono ancora oggi, e questo nonostante la loro storia (reale) sia piena di crimini violenti.
1.Jesse James (1847-1882)
Nato a Clay County, in Missouri, il 5 settembre 1847 (Vergine), Jesse James crebbe all’interno di una famiglia di schiavi che sosteneva la Confederazione.
Appena adolescente, nel 1864, James si unì con il fratello Frank ad un’unità di guerriglia responsabile degli omicidi di dozzine di soldati dell’Unione.
Per alcuni storici, James non smise mai di combattere la Guerra di Secessione (o Guerra Civile), tanto da tradurre la sua furia per la sconfitta della causa secessionista in una carriera fatta di rapine alle banche, ai treni e alle diligenze.
James si vedeva, a volte, come un moderno Robin Hood, che rapinava i sostenitori della ricostruzione politicamente progressisti e faceva donazioni ai più poveri.
La banda James-Younger operava dallo Iowa al Texas, passando per la West Virginia.
Nel complesso, tra il 1860 e il 1882, si ritiene che abbia commesso più di 20 assalti alle banche e ai treni, racimolando un bottino complessivo stimato intorno ai 200mila dollari (una cifra ragguardevole per quell’epoca).
Sebbene di solito si concentrasse più sul rapinare le casseforti dei treni che sui singoli passeggeri, James uccise in modo spietato innumerevoli persone che osarono mettersi sulla sua strada.
Quando i giornali cominciarono a menzionarlo sempre di più, la sete di attenzione di James crebbe.
Era audace, pianificava omicidi e rapinava banche nel bel mezzo della giornata e riusciva a fermare anche le macchine più potenti dell’epoca – i motori ferroviari – per rapinare i treni e scappare poi con successo.
La leggenda di Jesse James crebbe anche grazie all’editor di un giornale, John Newman Edwards, un simpatizzante confederato che perpetuò la mitologia di “Robin Hood moderno” di James.
Ma se è vero che rubava ai ricchi, non ci sono prove concrete che James abbia dato ai poveri.
Nel 1881 il governatore del Missouri offrì una ricompensa di 10mila dollari per la cattura di Jesse e Frank James.
Il 3 aprile 1882, all’età di 34 anni, James fu colpito a morte da uno dei suoi complici, Robert Ford, che fu giudicato colpevole per l’omicidio, ma graziato dal governatore.
2.Billy the Kid (1859-1881)
La leggenda racconta che il fuorilegge del selvaggio West, Billy the Kid, ladro di bestiame, pistolero, assassino e artista della fuga, uccise 21 persone prima di compiere 21 anni, la sua età alla morte.
La realtà potrebbe esserci più vicina di quello che sembra, ma i primi giorni di Henry McCarty, che più tardi sarebbe stato conosciuto come William Bonney “The Kid”, sono oscuri.
Billy the Kid nacque probabilmente a New York City nel 1859 (la data di nascita è sconosciuta) e, in seguito si trasferì in Indiana, in Kansas e a Denver, prima che la sua famiglia si stabilisse definitivamente a Santa Fe, in Nex Mexico.
Rimasto orfano da adolescente dopo la morte della madre per tubercolosi, Henry fu separato da suo fratello e dato in affidamento.
Non passò molto tempo prima che commettesse un piccolo furto. Dopo un arresto, avvenuto nel settembre del 1875, per aver rubato dei vestiti da una lavanderia cinese, Henry rischiò di finire in prigione, ma riuscì a scappare e a dirigersi poi verso sud-est, in Arizona.
Nel 1876 si unì ad una banda dell’Arizona nota per il furto di cavalli. Nel 1877, dopo essere stato accusato di aver ucciso un fabbro, fuggì di nuovo a casa, nel New Mexico, dove si unì ad un’altra banda di ladri.
Nel 1878 si unì ad un altro gruppo, chiamato I Regolatori, che si vendicò per l’omicidio di un allevatore di bestiame in quella che venne chiamata la guerra della contea di Lincoln.
Nel 1880 il suo nome apparve su tutti i giornali scandalistici.
Billy the Kid diventò il simbolo dell’americano solitario: il ragazzino che combatte contro ogni previsione, il giovane incompreso che combatte contro il governo corrotto, in combutta con le forze economiche, per distruggerlo.
Tutti volevano essere associati a Billy the Kid: le persone spesso raccontavano che lui era stato nel loro ranch oppure aveva rubato uno dei loro cavalli.
Con una taglia di 500 dollari che pendeva sulla sua testa, Billy the Kid era destinato a non vivere a lungo.
Fu ucciso a colpi di arma da fuoco da Pat Garrett, lo sceriffo del New Mexico, il 14 luglio 1881.
3.Belle Starr (1848-1889)
Nata il 5 febbraio 1848 (Acquario) da una famiglia benestante e simpatizzante dei Confederati, Myra Maybelle Shirley Starr, in seguito conosciuta come Belle Starr e, successivamente, come “La regina dei banditi”, era un’adolescente a Scyene, in Texas, quando i fuorilegge Jesse e Frank James usarono la casa della sua famiglia come nascondiglio.
Negli anni successivi Starr sposò ben tre fuorilegge: Jim Reed nel 1866, che militava nelle bande di Younger, James e Starr e venne ucciso nel 1874 dalla polizia, Bruce Younger nel 1878 e Sam Starr, un indiano Cherokee, nel 1880.
Dopo che Belle e Sam Starr furono accusati di furto di cavalli, un reato federale per il quale scontarono una pena, la “Regina dei banditi” fu successivamente accusata di furto di cavalli nel 1886.
Questa volta, a causa delle sue capacità legali, fu prosciolta, ma nel frattempo suo marito e un poliziotto indiano si erano sparati a morte.
La stessa Belle Starr venne assassinata il 3 febbraio 1889, appena due giorni prima di compiere quarantuno anni, vicino alla sua cabina dell’Oklahoma nella nazione Cherokee.
Alcuni sospettano che a sparare sia stato suo figlio, Ed Reed, dopo che la madre lo aveva picchiato selvaggiamente per aver maltratto il suo cavallo. Il crimine non è mai stato risolto.
Due giorni dopo la sua morte, il New York Times la definì “la donna più disperata che abbia mai immaginato ai confini.”
Quasi dall’oggi al domani, peraltro, il nome di Belle Starr diventò una parola familiare in tutta la nazione.
Era stata elevata a un seggio di gloria immortale come una pazza scatenata affamata di sesso con la morale di un gatto randagio, una complice e consorte di ladri di cavalli e di bestiame, una piccola ricattatrice che si dilettava in ogni genere di crimine, dall’omicidio al peccato oscuro di incesto, una donna Robin Hood che rubava ai ricchi per nutrire i poveri, una diavolessa esibizionista e intelligente a cavallo e la leader, indiscussa, della banda di tagliagole più sanguinaria del West americano.
Tutto questo nonostante la mancanza di un verbale, da parte di un tribunale, che dimostrava i suoi numerosi arresti per rapine ai treni, alle banche, alle diligenze o per l’assassinio di qualcuno.
4.Butch Cassidy (1866-1908)
Robert LeRoy Parker nacque il 13 aprile 1866 (Ariete) a Circleville, nello Utah, da devoti mormoni. Il famoso fuorilegge, che in seguito adottò il nome di battaglia di Butch Cassidy, crebbe povero insieme ad altri dodici bambini.
Quando era adolescente, mentre lavorava in un ranch vicino per aiutare a nutrire la sua famiglia, la leggenda narra che abbia incontrato Mike Cassidy, un ladro di bestiame, che sarebbe diventato poi il suo mentore e gli avrebbe insegnato a vivere una vita migliore, anche se decisamente “più disonesta”.
Arrivato a Telluride, la città della corsa all’oro, in Colorado, Cassidy, insieme ad altri tre uomini, il 24 giugno 1889 commise il primo crimine a lui attribuito: una rapina in banca, durante la quale riuscì a mettere le mani su un malloppo di 20mila dollari.
Dopo l’adozione del suo nuovo nome (alcuni dicono che “Butch” l’abbia scelto al suo lavoro passato come macellaio), e dopo aver trovato un nascondiglio nel Wyoming, Cassidy cominciò ad aggiungere altri cowboys fuorilegge alla sua banda, conosciuta dalla stampa come “Wild Butch”.
La banda includeva anche Harry Longabaugh, aka Sundance Kid.
Dopo aver trascorso 18 mesi in prigione per un furto di cavalli avvenuto nel 1894, nel 1896 la banda di Butch Cassidy rapinò una banca di Montpelier, in Idaho, ricavandone un bottino di 7000 dollari.
La Wild Butch continuò poi a commettere rapine nel sud-ovest e, tra queste, la più famosa è stata senza dubbio quella in cui riuscì a ricavare un bottino di 70mila dollari durante un assalto al treno del Rio Grande, nel New Mexico.
Con le autorità sempre alle calcagna, Cassidy e Sundance Kid alla fine fuggirono in Argentina. Cassidy tornò poi a rapinare treni e buste paga fino alla presunta morte, avvenuta nel 1908.
Ora, riguardo quella morte: la maggior parte degli storici dice che Butch e Sundance siano morti in una sparatoria in Bolivia, mentre altri teorizzano che la coppia sia sì scappata, ma che abbia poi continuato a vivere la propria vita sotto copertura.
5.John Wesley Hardin (1853-1895)
Ha ucciso venti uomini? Quaranta? Cinquanta? Il conteggio dei corpi totali potrebbe non essere chiaro, ma secondo John Wesley Hardin, tutti meritavano di morire:
“Non ho mai ucciso nessuno che non avesse bisogno di essere ucciso.”
A detta di tutti, Hardin era uno dei pistoleri più pericolosi del sud-ovest americano, tanto che, paragonato a lui, Billy “the Kid” era solo un dilettante di rango.
Nato il 26 maggio 1853 (Gemelli) a Bonham, in Texas, da un predicatore metodista, Hardin dimostrò presto la sua natura di fuorilegge: pugnalò un compagno di classe quando era solo uno studente, a 15 anni uccise un uomo di colore nel corso di una lite e, in quanto sostenitore della Conferazione, affermò di aver ucciso molti soldati dell’Unione.
Nel 1872, più di una dozzina di omicidi dopo, si arrese, ma poi scappò dalla prigione, si unì al movimento anti ricostruzione e continuò ad uccidere.
In fuga con la moglie e i figli, venne catturato dai Texas Rangers in Florida nel 1877 e condannato a 25 anni di galera per l’omicidio di Charles Webb, un vice sceriffo.
Mentre stava scontando la sua pena detentiva, tentò più volte di scappare, lesse molti libri teologici, diventò il sovrintendente della scuola domenicale della prigione e studiò legge. Scrisse anche una propria autobiografia.
Hardin ricevette la grazia il 16 marzo 1894 e, successivamente, venne ammesso all’albo.
Ma la sua vita onesta non durò a lungo. Hardin assunse degli assassini per uccidere uno dei suoi clienti, con cui la moglie aveva una relazione.
Il 19 agosto 1895 però l’agente John Selman, uno degli assassini a noleggio, sparò e uccise Hardin nell’Acme Saloon – ironia della sorte, o almeno così si crede, perché non era stato pagato per il “lavoro” portato a termine.
Di Francesca Orelli
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