Scavando a fondo nelle 6 maledizioni più famose e che, ancora oggi, appassionano i fan del mistero: dalla maledizione di Tutankhamon al diamante Hope, passando per altri quattro oggetti (ed eventi) “maledetti” e che alimentano la superstizione.
La storia è piena di voci sulle maledizioni, che sono state diffuse dalle persone per una serie di motivi. Per gli appassionati di sport, l’esistenza di una maledizione può aiutare a spiegare la sconfitta della loro squadra preferita.
Quando poi una causa di morte viene fraintesa, ecco che, altrettanto spesso, le maledizioni intervengono per fornire una spiegazione.
Per una nazione che, fino a meno di un secolo fa, era basata sull’Imperialismo (vedesi l’Inghilterra), le maledizioni possono tradire l’ansia di essere punita per aver colonizzato e sottratto artefatti ad una nazione.
E, a volte, le maledizioni arrivano semplicemente perché qualcuno vuole solo inventare una storia. Ecco quindi le 6 maledizioni più famose, e le loro origini, che possono essere raccontate, o lette, per passare un Halloween da brividi.
1.La maledizione di Tutankhamon
È sicuramente una delle maledizioni più famose del mondo, nonché una di quelle che, ancora oggi, terrorizzano anche gli archeologi più scettici.
Il 4 novembre 1922 una squadra archeologica, guidata da Howard Carter e finanziata da George Herbert, conte di Carnarvon, aprì la tomba di Tutankhamon, o “Re Tut”, un faraone egiziano vissuto durante il XIV secolo avanti Cristo.
Pochi mesi dopo Lord Carnarvon morì a causa di un’infezione batterica e, i giornali britannici, affermarono, senza peraltro averne in mano le prove, che era morto a causa della “maledizione di Re Tut”.
E, quando anche gli altri membri della spedizione archeologica morirono, incluso lo stesso Howard Carter, i media scrissero sempre che i decessi non erano stati naturali, ma causati dalla presunta maledizione.
La “maledizione di Tutankhamon” e altre famose “maledizioni connesse alle mummie” fu inventata da europei e americani mentre i loro Paesi portavano via tesori inestimabili dall’Egitto.
Dopo che il Titanic affondò nel 1912, alcuni giornali promossero persino una teoria del complotto secondo cui la nave era affondata a causa di una “maledizione della mummia”.
Anche se non è chiaro quante persone abbiano preso sul serio queste “maledizioni”, queste storie sono diventate soggetti estremamente popolari per film dell’orrore come La Mummia, così come per romanzi per ragazzi come Mano di mummia.
2.La maledizione della tomba del re polacco
Nel 1973 un gruppo di archeologi aprì la tomba del re polacco del XV secolo, Casimiro IV Jagellon, a Cracovia, in Polonia.
Come per l’apertura della tomba di Tutankhamon, avvenuta 51 anni prima, i media europei diedero molto risalto all’evento e i ricercatori coinvolti presumibilmente scherzarono sul fatto che stavano rischiando di attirare su di loro una maledizione con quell’apertura.
Quando alcuni membri della spedizione iniziarono a morire poco dopo, alcuni media ipotizzarono che quei decessi fossero dovuti ad una maledizione lanciata dal re polacco.
In seguito gli esperti, all’interno della tomba, hanno trovato tracce di funghi mortali, che possono causare malattie polmonari se respirati.
Questa è stata la causa della morte di alcuni degli archeologi che parteciparono alla spedizione.
3.La maledizione del diamante Hope
Nel 1660 il commerciante di gemme francese, Jean-Baptiste Tavernier, acquistò un grande diamante di origine sconosciuta durante un viaggio in India.
E questo anche se, nel XX secolo, negli Stati Uniti e in Europa, iniziò a circolare la voce secondo cui Tavernier, in realtà, aveva rubato il diamante dalla statua di una dea indù.
I giornali e i gioielleri, che diffusero questa storia, affermarono che il diamante era maledetto e che portava sfortuna a tutti coloro che lo possedevano.
Nel 1839 il diamante presumibilmente finì tra le mani di Henry Philip Hope, un collezionista olandese, ma che abitava a Londra, da cui la pietra prese il suo nome moderno: diamante Hope.
Qualche tempo dopo, i giornali europei e americani iniziarono a sostenere che il diamante Hope fosse il portatore di una maledizione.
Il gioielliere francese Pierre Cartier avrebbe usato queste storie per aumentare il valore del diamante quando lo vendette all’ereditiera Evelyn Walsh McLean all’inizio degli anni Dieci.
Dopo la sua morte, il diamante Hope andò ad una società di gioielli statunitense, che lo espose prima di donarlo, nel 1958, allo Smithsonian, dove si trova ancora oggi.
4.La maledizione di Tippecanoe
Verso la metà del XX secolo i media statunitensi iniziarono a notare un particolare: a partire da William Henry Harrison e finendo con John F.Kennedy, ogni 20 anni il Paese eleggeva un presidente che sarebbe morto mentre era in carica.
Harrison, il primo presidente americano a morire in carica, fu eletto nel 1840. Gli altri presidenti che morirono durante il loro mandato furono Abramo Lincoln, James A.Garfield, William McKinley, Warren G.Harding e Franklin D.Roosevelt.
L’unico presidente tra Harrison e JFK a non rientrare in questo schema di morti presidenziali è stato Zachary Taylor.
Negli anni Trenta Ripley’s Believe It or Not affermò che il “modello” era dovuto ad una maledizione che il capo indiano Shawnee Tecumseh aveva lanciato su Harrison, e sui futuri presidenti americani, dopo che le truppe di Harrison avevano sconfitto Tecumseh nella battaglia di Tippecanoe del 1811.
Tecumseh morì due anni dopo in un’altra battaglia contro le truppe di Harrison.
Questa storia probabilmente ha avuto origine da non nativi americani e ha una somiglianza con altre “maledizioni” raccontate nei libri e nel film statunitensi che parlano dell’inquietante sepoltura dei nativi americani.
5.La maledizione di Macbeth
Ci sono molte superstizioni nel mondo del teatro. Per esempio, per gli attori, porterebbe fortuna se si augura loro buona fortuna, da qui la ragione per cui spesso le persone dicono loro “in bocca al lupo”.
E porterebbe sfortuna anche pronunciare la parola Macbeth in teatro, tranne durante la rappresentazione dell’omonima tragedia di Shakespeare.
Ciò è dovuto al fatto, probabilmente, che durante le produzioni dell’opera una tragedia avvenne sul serio e venne anche documentata.
La maledizione di Macbeth sembra essere iniziata con Max Beerbohm, un fumettista e critico britannico nato negli anni Settanta dell’Ottocento, quasi tre secoli dopo la prima rappresentazione della tragedia shakespeariana.
Beerbohm, forse infastidito dal fatto che il Macbeth fosse un’opera così popolare, inventò una storia secondo la quale il primo attore, scelto per interpretare Lady Macbeth, morì proprio prima della serata di apertura dello spettacolo.
Da allora questa storia, secondo cui l’opera sarebbe maledetta e porterebbe sfortuna a tutti gli attori coinvolti, è diventata molto popolare.
Sebbene ci siano stati anche alcuni incidenti reali durante le rappresentazioni del Macbeth nei suoi oltre 400 anni di storia, questi incidenti ottennero molta più attenzione rispetto ad altri incidenti (anche più gravi) avvenuti durante altri spettacoli a causa della “presunta” maledizione.
6.La maledizione del caprone sui Chicago Cubs
Una “maledizione” a stelle e strisce, poco conosciuta in Europa, ma molto diffusa negli States.
È la “maledizione del caprone sui Chicago Cubs”, che aleggia nel mondo sportivo come uno spettro e terrorizza tutti i tifosi di questa squadra.
Nel 1945 al proprietario di una taverna di nome William “Billy Goat” Sianis fu impedito di portare la sua capra domestica, Murphy, al Wrigley Field di Chicago per vedere i Cubs giocare con i Detroit Tigers nelle World Series.
Sianis, furioso, lanciò quindi una “maledizione” sui Cubs, dicendo che non avrebbero mai più vinto questa o altre World Series.
Prima di questo evento, i Cubs avevano vinto le World Series due volte, nel 1907 e nel 1908. Quando persero le World Series nel 1945, la maledizione guadagnò credito.
Nel 2016, quando i Cubs vinsero le World Series per la prima volta in oltre un secolo, i media statunitensi scrissero che la maledizione era ufficialmente spezzata.
La maledizione del caprone è simile alla maledizione del Bambino, che iniziò quando i Boston Red Sox scambiarono Babe Ruth nel 1919 e finì quando la squadra vinse le World Series del 2004.
C’è anche la maledizione del rapper Lil B su Kevin Durant, che Lil B pubblicò in un tweet nel 2011 e rievocò nel 2017 in un altro tweet.
Quando i Golden State Warriors vinsero le finali NBA quell’anno, con Durant che guadagnò l’MVP, i media sportivi dichiararono scherzosamente che Lil B li aveva aiutati lanciando quella maledizione.
Di Francesca Orelli
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