8 Ottobre 2024
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Che i videogiochi allontanino dalla cultura è un pregiudizio radicato ancora nelle menti di molti. Se non fossero bastati i tantissimi ragazzi che hanno approcciato ad argomenti che consideravano noiosi grazie ad un “approccio videoludico”, adesso uno tra giochi più famosi al mondo cerca di dare una prova definitiva del potere del gaming nella diffusione del sapere, oltre che del divertimento.

Minecraft: la piattaforma perfetta per il progetto

Minecraft è ormai da anni il videogioco con più utenti in assoluto, ospitando sui suoi server una community i cui numeri superano i 145 milioni di persone. Su Minecraft si può fare di tutto, dal combattimento all’ingegneria, fino ad arrivare alla costruzione di opere mastodontiche.

Reporter senza Frontiere, un’organizzazione no-profit a favore della libertà di informazione e di stampa, ha pensato bene di sfruttare le possibilità senza limiti offerte da Minecraft per creare una libreria digitale gigantesca che contenesse al suo interno oltre 200 articoli che erano stati censurati in diversi paesi. La collezione, in ogni caso, è destinata a crescere rapidamente.

Sul sito della Uncensored Lybrary è possibile leggere il messaggio dedicato agli autori censurati e ai lettori di tutto il mondo, che possono approfittare del fatto che nessuno stato abbia ancora limitato l’utilizzo di Minecraft sul proprio territorio.

“I loro articoli vietati sono stati ripubblicati sotto forma di libri all’interno di Minecraft, dando così ai lettori l’opportunità di informarsi sulla situazione politica reale nei loro paesi, ed imparare l’importanza della libertà di stampa”

Un edificio virtuale per un sapere reale

La biblioteca digitale è costituita da più di 12,5 milioni di blocchi, ed è stata completata grazie all’aiuto di 24 costruttori di 16 paesi diversi che hanno lavorato per oltre 250 ore tra progettazione e costruzione.

La libreria all’interno è divisa in 6 diverse sezioni, 5 delle quali contengono le opere censurate, mentre una è riservata a Reporters Without Borders.

All’ingresso di ciascuna sezione è possibile notare un leggio con sopra un libro; questo contiene informazioni sullo stato attuale della censura governativa nel paese e la sua posizione nella classifica della libertà di stampa.

Inoltre, ogni libreria è rappresentata da un giornalista che è stato vittima di censura nel proprio paese: Jamal Khashoggi per l’Arabia Saudita, Yulia Berezovskaia per la Russia, Nguyen Van Dai per il Vietnam, Javier Valdez per il Messico e il portale Mada Masr per l’Egitto.

I videogiochi che abbattono le barriere

L’utilizzo di un videogioco come mezzo di divulgazione non è una novità, ma la possibilità di limitare attraverso esso la censura dell’informazione costituisce un messaggio importante.

Non solo il progresso tecnologico, ma anche una piattaforma nata con lo scopo di divertire i ragazzi (e non solo) può diventare un martello pneumatico in grado di distruggere le barriere tra le persone e limitare il tentativo dei governi più autoritari di bendare gli occhi al proprio popolo.

di Daniele Sasso

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