14 Ottobre 2024
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Che lingua parlava Gesù? Il disaccordo linguistico tra Papa Francesco e il presidente israeliano Netanyahu, avvenuto nel 2014, ha riacceso il dibattito tra gli storici. Fino ad arrivare alla risposta definitiva.

Mentre gli studiosi, anche quelli più scettici, concordano sul fatto che Gesù sia realmente esistito e che sia stato una figura storica, il dibattito sugli eventi, e sugli episodi più significativi della sua vita rappresentati nella Bibbia, continua a tenere banco.

In particolare, ancora oggi, così come in passato, molti si chiedono: che lingua parlava Gesù? Un uomo che, da quello che sappiamo, è vissuto nel I secolo dopo Cristo nel regno di Giudea, che si trovava nella parte meridionale dell’odierna Palestina.

La questione della lingua preferita da Gesù per comunicare con i suoi seguaci emerse in modo memorabile nel 2014, quando durante un incontro pubblico a Gerusalemme tra Benjamin Netanyahu, il Primo Ministro israeliano, e Papa Francesco, giunto in Terrasanta per uno dei suoi tour, Netanyahu se ne uscì con questa affermazione:

“Gesù era di qui, di questa terra, quindi parlava l’ebraico.”

Papa Francesco però, intervenendo in modo educato, lo corresse:

“Aramaico” disse, riferendosi all’antica lingua semitica, oggi per lo più estinta, che ebbe origine in un popolo noto come gli Aramaici verso la fine dell’XI secolo avanti Cristo.

Una versione moderna dell’aramaico, secondo quanto riportato dal Washington Post, viene parlata ancora oggi dalla comunità dei cristiani caldei nei territori dell’Iraq e della Siria.

Netanyahu, che non voleva fare la figura dello sciocco, rispose prontamente:

“Parlava l’aramaico, ma conosceva anche l’ebraico.”

La notizia del disaccordo linguistico, sei anni fa, fece scalpore e notizia su tutti i media del mondo, scatenando anche la vivace discussione tra gli storici.

Una cosa però la sappiamo per certo oggi: sia il Primo Ministro israeliano che il Pontefice avevano ragione.

Gesù? Era probabilmente un multilingue

La maggior parte degli studiosi, come pure degli storici religiosi, concordano con Papa Francesco: Gesù parlava principalmente un dialetto galileo che, guarda caso, era nato dall’aramaico.

Grazie al commercio, alle invasioni e alle conquiste, la lingua aramaica si era diffusa molto prima del VII secolo avanti Cristo e sarebbe diventata la lingua franca in gran parte del Medio Oriente.

Nel I secolo dopo Cristo era la lingua più usata tra gli ebrei comuni, al contrario dell’élite religiosa, e probabilmente Gesù e i suoi Apostoli la usavano anche per esprimersi nella vita quotidiana o per parlare tra di loro.

Anche Netanyahu però, perlomeno a livello tecnico, aveva ragione. L’ebraico infatti, che appartiene alla stessa famiglia linguistica dell’aramaico, era di uso comune ai tempi di Gesù.

Simile al latino di oggi, l’ebraico era la lingua preferita dagli studiosi religiosi ed era anche la lingua con cui erano state redatte le Sacre Scritture, inclusa la Bibbia (e questo malgrado, una parte dell’Antico Testamento, fosse scritta in aramaico).

Gesù probabilmente capiva anche l’ebraico e questo nonostante nella vita di tutti i giorni usasse per lo più l’aramaico. Dei quattro libri del Nuovo Testamento, i Vangeli di Matteo e di Marco riportano episodi in cui Gesù parla usando termini e frasi aramaiche, mentre in Luca 4:16 viene mostrato mentre legge la Bibbia (in ebraico) in una sinagoga.

Oltre all’aramaico e all’ebraico, anche il greco e il latino erano comuni ai tempi di Gesù.

Dopo la conquista della Mesopotamia e del resto dell’Impero Persiano da parte di Alessandro Magno, avvenuta nel IV secolo avanti Cristo, il greco aveva soppiantato altre lingue e aveva occupato il posto come lingua ufficiale in gran parte della regione.

Nel I secolo dopo Cristo, la Giudea faceva parte dell’Impero Romano d’Oriente, che abbracciava il greco come lingua franca e riservava il latino a questioni legali e militari.

Gesù, probabilmente (come dichiarato dal professor Jonathan Katz, dell’Università di Oxford, a BBC News), conosceva qualche parola di latino, ma sapeva di più il greco (anche se non era troppo esperto della lingua), perché era una lingua comune e che usava spesso con le persone con cui parlava regolarmente e che lo seguivano ovunque.

Di sicuro non parlava l’arabo, perché questa lingua semitica arrivò in Palestina dopo il I secolo avanti Cristo, quindi secoli dopo la sua morte in croce.

Quindi Gesù parlava aramaico con i suoi familiari e amici, ma probabilmente aveva familiarità con – se non fluente, o addirittura competente – con tre o quattro lingue diverse.

Come accade ancora oggi a molte persone multilingue, Gesù sceglieva la lingua con cui esprimersi sulla base del contesto e del pubblico con cui stava parlando in quel momento.

Di Francesca Orelli

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