Michela Murgia, attivista e scrittrice
Era il giovedì mattina prima del ponte di Ferragosto 2023 quando tutti i quotidiani e i siti online di notizie pubblicavano in prima pagina la notizia, attesa, della scomparsa della scrittrice e attivista Michela Murgia.
Michela Murgia: chi era
La notizia, come dicevo, era nell’aria: a maggio dello stesso anno, la scrittrice aveva rilasciato un’intervista al Corriere della Sera con la quale aveva reso pubblica la sua condizione di malata terminale; poche settimane prima della morte, aveva sposato in articulo mortis il regista Lorenzo Terenzi.
Nata a Cabras, in provincia di Oristano, nel 1972, Michela Murgia divenne nota al grande pubblico nel 2009 con la pubblicazione di Accabadora, il suo romanzo più celebre chele valse il Premio Campiello.
Prima di affermarsi come scrittrice a tempo pieno, si era laureata in teologia e aveva svolto numerose professioni, molto diverse fra loro. Aveva insegnato religione nelle scuole, era stata operatrice di telemarketing e aveva fatto la portiera notturna in un albergo.
Il suo primo romanzo fu pubblicato nel 2006 e si intitolava Il mondo deve sapere, ispirato alla sua esperienza lavorativa di venditrice telefonica di aspirapolveri. Il libro ispirò il regista Paolo Virzì per il film Tutta la vita davanti.
I libri di Michela Murgia
Accabadora è sicuramente il romanzo più famoso della scrittrice, ma non l’unico. Oltre a Il mondo deve sapere, Murgia scrisse anche il romanzo Chirù, pubblicato nel 2015, e Tre ciotole, pubblicato nel 2023.
Chirù narra della relazione fra il giovane Chirù ed Eleonora, sviluppando la visione che la scrittrice aveva dell’amore e del potere, mentre Tre ciotole parte proprio dalla diagnosi di una grave malattia per poi esplorare la vita dei protagonisti in un momento di passaggio.
Oltre ai romanzi, Murgia ha lasciato anche diversi saggi: fra questi, Ave Mary, uscito nel 2011, si focalizza sulla figura della donna nella società, frutto dei canoni e delle lettura da parte della religione cattolica attraverso i secoli.
Si tratta del primo dei libri con i quali Murgia ha poi esposto e difeso negli anni successivi le sue idee e posizioni antifasciste e femministe. Murgia stessa si definiva, infatti, non una scrittrice, ma un’attivista e numerose sono state le sue battaglie.
Fu una delle prime a comprendere le potenzialità comunicative dei social, canali tramite i quali diffuse i propri pensieri, non rinunciando a combattere per le sue idee anche in programmi tv e radiofonici.
La sua tenacia è stata uno dei tratti distintivi della sua persona: tantissimi sono stati i ricordi che le sono stati tributati nei giorni successivi alla scomparsa, e tantissimi sono stati gli omaggi al suo spirito combattivo, provenienti anche da chi non ne condivise i contenuti.
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Il mondo deve sapere: un must! Degli altri mi manca solo Chirù.
Chirù merita sicuramente la lettura! Con la sua penna incisiva e coinvolgente, Michela Murgia riesce a descrivere con maestria e profondità il complesso legame tra insegnante e allievo, fatto di sofferenze, condivise e ricerca di amore e conferme.