14 Novembre 2024
ConanDoyle

dell’investigatore Sherlock Holmes e ai numerosi libri gialli che lo hanno avuto per protagonista. Meno nota, invece, è la produzione letteraria di Arthur Conan Doyle in altri campi letterari.

Lo scrittore maturò nel tempo un rapporto conflittuale con il personaggio di Sherlock Holmes: un po’ soffriva per il successo che l’investigatore aveva raggiunto e un po’ aveva scritto, a suo avviso, troppi libri gialli e polizieschi.

Conan Doyle si dedicò, dunque, a numerosi altri generi letterari molto diversi fra loro. A nome del famoso scrittore inglese possiamo trovare testi di avventura e di fantasia, ma anche scritti storici e di spiritismo.

Gli scritti storici e di guerra

“La Compagnia bianca” è il titolo del romanzo storico scritto da Conan Doyle e pubblicato nel 1891: ispirato dall’omonima compagnia di ventura, il romanzo si sviluppa nell’Inghilterra e nella Francia del XIV secolo.

Lo scrittore mise a punto anche l’antefatto, “Sir Nigel”, pubblicato nel 1905, e una serie di racconti storico – satirici che avevano per protagonista il brigadiere Gerard e le immaginarie avventure che visse. Diversi sono anche i testi di natura militare che Conan Doyle ci ha lasciato.

Sono opere realizzate mentre lo scrittore svolgeva attività di corrispondente di guerra: la prima, The Great Boer War, risale al 1900 e riguarda la guerra anglo-boera in Sudafrica, mentre la seconda è stata scritta durante l’attività di corrispondente svolta durante la Prima Guerra Mondiale.

Il Professor Challenger

Personaggio nato dalla fantasia di Arthur Conan Doyle, il professor Challenger è il protagonista di una serie di romanzi di genere fantascientifico pubblicati fra il 1912 e il 1929 ed è stato ispirato dalla figura dello scienziato Ernest Rutherford, “padre” della radioattività.

Eccentrico e irascibile, il professor Challenger è zoologo, medico e antropologo, ma soprattutto è il protagonista di avventure straordinarie, come quella vissuta in Sud America nel romanzo “Il mondo perduto” dove trovò dinosauri sopravvissuti all’estinzione.

Lo spiritismo

Gli ultimi anni della vita di Arthur Conan Doyle furono dominati dalla passione per lo spiritismo; studiò, approfondì la materia e tenne anche delle conferenze, grazie ai contatti che aveva con diversi ordini spiritici.

Ha scritto “Saggio dello spiritismo” nel 1926 e l’ultima sua opera, “The Edge of Unknown”, racconta delle esperienze parapsicologiche che ha vissuto e che, negli ultimi anni, erano la sua sola fonte di interesse.

Tuttavia, non mancarono critiche per la sua passione: era difficile accettare che il “padre” di Sherlock Holmes, esempio di rigore logico, potesse trovare interesse e passione per lo spiritismo che sotto molti aspetti è contro ogni logica.

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