Sherlock Holmes: per anni, in molti hanno creduto che esistesse veramente

Sarà perché la sua pipa e la sua mantellina tradiscono, ai nostri occhi di lettori del XXI secolo, l’appartenenza di Sherlock Holmes a un’epoca lontana, ma pochi di noi hanno dubbi sul fatto che il celebre investigatore sia inventato.

Eppure, per diversi decenni, molti appassionati delle storie dell’investigatore di Conan Doyle hanno creduto che fosse fatto di carne e ossa. E gli hanno scritto montagne di lettere di ammirazione, ma anche richieste di investigazioni.

Incredibile, ma vero gli ammiratori hanno ricevuto delle lettere di risposta da Sherlock Holmes. Naturalmente non dall’investigatore nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, ma da una persona che si occupava di queste cose e che è passato alla storia come “il segretario di Sherlock Holmes”.

La storia che si cela dietro la leggenda che Sherlock Holmes è esistito davvero

La casa studio di Sherlock Holmes si trova al 221b di Baker Street a Londra; proprio a quest’indirizzo la finanziaria Abbey National Building Society aveva la propria sede e riceveva le lettere indirizzate al famoso investigatore di Conan Doyle.

Anziché infastidirsi per la mole di corrispondenza che arrivava, i vertici della Abbey National Building Society pensarono di sfruttare a loro vantaggio questa coincidenza. E così decisero di rispondere alle lettere che ricevevano.

Adibito a questa insolita mansione era un impiegato dell’ufficio relazioni con il pubblico, che assunse il ruolo di “segretario di Sherlock Holmes”. Nel tempo, ovviamente, si susseguirono diversi dipendenti a rivestire questo ruolo. E se la cavarono tutti benissimo. 

Ad esempio, riuscirono a smarcarsi ogni volta che i fan richiedevano di avere una foto del proprio mito, appellandosi alla privacy e alla riservatezza che un detective deve avere. Non mancarono poi lettere di ammiratori che speravano che il loro beniamino riuscisse a risolvere casi impossibili.

Oltre a intrighi internazionali, Sherlock avrebbe dovuto occuparsi di misteri come quello del Triangolo delle Bermuda, a dimostrazione della fiducia che i lettori avevano maturato negli anni verso le capacità investigative.

Sherlock Holmes non risponde più

Probabilmente oggi in pochi credono che Sherlock Holmes è esistito davvero; eppure in molti continuano a scrivergli. Dal 2002 la Abbey National Building Society ha cambiato sede e non risponde, quindi, più alle lettere tramite il suo ufficio di relazioni con il pubblico.

In 221b di Baker Street è stato aperto un museo dedicato all’investigatore di Conan Doyle e la corrispondenza è stata evasa dal personale addetto al museo, fino all’esplodere della pandemia che ha interrotto quest’usanza.

Da un anno e mezzo a questa parte, Sherlock non risponde più. Cerchiamo plausibili giustificazioni a questa mancanza. Ci piace pensare che Sherlock sarà talmente impegnato a risolvere un mistero (l’origine della pandemia?) da non avere più tempo per altro.

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