La storia dell’incontro fra Menelao, di ritorno a Sparta, con il dio Proteo

I poemi omerici hanno impresso e segnato la nostra cultura in maniera molto intensa. Ci sono episodi che sono diventati famosissimi e altri un po’ meno, ma non per questo non sono appassionanti. Pensiamo, ad esempio, alle numerose vicende narrate nell’Odissea.

Alcuni degli avvenimenti che animano il ritorno di Ulisse alla sua amata Itaca sono diventati molto popolari: chi non conosce l’astuzia con cui viene raggirato il gigante Polifemo oppure la tragedia che si abbattè sulle navi dell’eroe quando giunse nei pressi di Scilla e Cariddi?

Il dio Proteo

Un po’ meno nota è la vicenda che ha per protagonista il dio Proteo, figlio di Poseidone e Fenice, e personaggio della mitologia greca. Proteo ha varie caratteristiche, fra cui la capacità di guardare il mare nella sua profondità e la capacità di predire il futuro.

Abitante dell’Isola di Faro, nei pressi delle coste egiziane, Proteo incrocia la sua esistenza con il rientro in patria di Menelao ed Elena, reduci dalla guerra di Troia. I due coniugi, infatti, stanno tornando a Sparta, ma si trovano bloccati all’Isola di Faro.

Non riescono a ripartire per via di un forte vento e sembrano non esserci modi per riprendere il largo, fino a quando la ninfa Eidotea gli suggerisce di interrogare il dio Proteo che vive sull’isola ed è inoltre suo padre.

L’incontro con Menelao ed Elena

Interrogare Proteo non è semplice: il dio è un mutaforma e solo se gli viene impedito di cambiare forma può predire il futuro. Menelao, su indicazione di Eidotea, trova il modo: coglie un momento di appisolamento di Proteo, mentre custodisce il gregge di foche di Poseidone.

Il re spartano e tre dei suoi, coperti da pelli di foca, riescono ad avvicinarsi a Proteo dormiente e a legarlo; il dio cambia più volta forma e cerca di scappare, ma non riuscendoci, si rassegna a rispondere alle domande pur di tornare libero.

Proteo predice a Menelao che, per tornare in patria, deve risalire il Nilo e lo aggiorna sulle sorti dei suoi compagni: fra questi, Odisseo non è ancora riuscito a tornare a casa dalla guerra di Troia, mentre Agamennone è stato ucciso proprio a casa sua.

Dalle caratteristiche di Proteo ha avuto origine la parola proteiforme, ancora oggi in uso, per indicare un repentino e continuo cambiamento di forme; sempre da Proteo è stato mutuato il nome di una rara sindrome che comporta crescite anomale di alcune parti del corpo.

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