Letteratura

Freddo, inverno e camino: gli ingredienti della fola

La televisione, in pochi decenni, ha cambiato usi e costumi delle persone, ma basta risalire ai tempi dei nostri nonni e bisnonni per avere contezza di come i racconti orali fossero il cuore nevralgico delle serate.

Tutta la famiglia si riuniva attorno al camino che, con le sue fiamme, illuminava e scaldava il freddo invernale e, mentre si svolgevano piccoli lavori domestici, ci si faceva compagnia con chiacchiere e notizie della giornata.

O anche con racconti: già, perché accanto al mero scambio di informazioni o pettegolezzi, c’era lo spazio per i racconti orali, le storie e le favole che venivano narrate e che hanno preceduto le nostre telenovela, film, fiction e serie tv.

Fola: le favole orali di un tempo

Fola era il nome con cui le favole raccontate attorno al camino, nelle sere d’inverno, venivano chiamate. Il termine nasce in prima battuta nella zona della Garfagnana in Toscana, ma per esteso viene riferito a tutte le situazioni simili.

La fola, come una favola, contiene elementi caratteristici che possono farla accostare a un genere letterario: a elementi veritieri si affiancano elementi inventati, ma talvolta i contadini di Garfagnana, e non solo, romanzavano storie vere.

I narratori sono, in genere, gli anziani di casa che, con la loro esperienza, riescono a calamitare gli uditori, ma ci sono anche narratori più giovani che hanno acquisito una particolare tecnica narrativa e gironzolano di cascina in cascina a raccontare fole.

Un esempio di folatore, così come vengono chiamati i narratori “professionisti”, può essere individuato in Fonso, il personaggio nato dalla penna di Valerio Massimo Manfredi e protagonista del racconto e del romanzo Otel Bruni.

Oggi è possibile trovare nelle sezioni locali o territoriali di librerie e biblioteche raccolte di fola tramandate dalle tradizioni popolari, ultimi baluardi di recupero e conservazione di un ricco patrimonio in via di estinzione.

Dalla fola alla fake news

Chissà se è stato un pizzico di invenzione di troppo o l’eccesso di aspetti romanzati ad aver traghettato il termine fola dal neutrale genere di favola al sinonimo di sciocchezza, diceria, frottola o bufala.

Fola, infatti, in molti dialetti viene accostato a qualcosa di menzognero, di falso e, cercando sul vocabolario, scopriamo che può essere utilizzata come sinonimo di bufala e di fake news, termini che ci sembrano quanto mai legati alla nostra contemporaneità.

E, invece, ancora una volta la letteratura ci aiuta a riflettere sul nostro oggi, guardando allo ieri: la tendenza a inventare, ingigantire o falsificare qualcosa non è una prerogativa di noi uomini del terzo millennio, ma esiste da sempre.

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